Intesa Sanpaolo, il digitale avanza: in Bergamasca chiudono 13 filiali

Il piano. Si parte il 24 marzo con gli sportelli di Brembate Sopra, Presezzo e Suisio. A giugno la conclusione.

Va avanti il piano d’impresa 2022-2025 approvato a febbraio dello scorso anno, che prevedeva una riduzione di circa 1.500 filiali (di cui 450 già chiuse nel quarto trimestre 2021) in considerazione di una sempre più spinta digitalizzazione dei servizi bancari.

Per la direzione regionale Lombardia Nord sono previste 24 chiusure di filiali, cinque delle quali a marzo e le altre 19 a giugno. A questa razionalizzazione sarà interessata anche la provincia di Bergamo, con 13 accorpamenti. Nel dettaglio, dal 24 marzo le filiali di via XXV Aprile a Brembate Sopra e di via Capersegno a Presezzo saranno accorpate a quella di piazza SS. Pietro e Paolo a Ponte San Pietro, così come la filiale di via Santi Nazario e Celso a Suisio sarà accorpata a quella di via Marconi a Calusco d’Adda.

Dal 26 giugno è, invece, prevista la remotizzazione in attesa dell’accorpamento di Zanica e di Stezzano con Azzano, di San Giovanni Bianco con Piazza Brembana, di Brignano con Treviglio (piazza Cameroni) e di Parre con Ponte Nossa.

Sempre a giugno confluiranno su Azzano i clienti della filiale di via Roma a Nembro, su Alzano Lombardo quelli di Villa di Serio, su Gorlago quelli di Montello, su Sovere quelli di Solto Collina e su Mozzo quelli di Paladina.

Intanto proprio da Bergamo lunedì prenderà il via una tornata di assemblee (che, per favorire la partecipazione, in alcuni casi si svolgeranno in modalità mista, quindi anche con la possibilità di collegamento da remoto) indette da Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin, con doppio appuntamento al Centro Congressi di viale Papa Giovanni: al mattino per i dipendenti delle strutture centrali di Bergamo e al pomeriggio per tutti gli altri. In totale 2.500 lavoratori. «Sarà un’importante occasione di incontro per fare il punto sulla situazione di Intesa Sanpaolo, considerato che dall’inizio della pandemia non si sono più tenute assemblee», fa presente Pierangelo Casanova.

«È una tornata assembleare che riguarda tutta Italia e il fatto che parta da Bergamo è un segnale molto importante - sottolinea Paolo Citterio di Fabi -. Ci confronteremo sulla delicata situazione nel gruppo e sui tanti problemi presenti a cui va data una risposta concreta».

Per Paolo Salvoldi di First Cisl «il mancato accordo è stata un’opportunità persa, per il momento, per riuscire a condividere in un’ottica partecipativa i processi di organizzazione del lavoro. Le preferenze e le esigenze delle persone nel tempo sono mutate: questo non deve essere un incentivo all’utilizzo della contrattazione individuale a discapito della contrattazione collettiva facendo leva su necessità individuali e familiari e limitando le tutele e i diritti. È importante quindi fare il punto con i lavoratori e affrontare le molte questioni e i problemi ancora presenti: carenza di organico, pressioni commerciali, il clima aziendale e il diritto alla disconnessione, solo per citarne alcuni».

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