La Regione: transizione soft e «manifesto per la mobilità sostenibile»

Neutralità tecnologica Scaglia (Confindustria Bergamo): «La filiera dell’automotive è una delle più rilevanti a livello regionale, con una significativa presenza anche nella nostra provincia».

«Tutti vogliamo andare verso la decarbonizzazione e lo sviluppo sostenibile ma lasciateci provare a trovare una strada alternativa per salvaguardare la filiera dell’automotive». Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, si è espresso sul «manifesto per una mobilità sostenibile» elaborato dalla filiera automotive lombarda al tavolo coordinato dall’assessore regionale allo Sviluppo economico Guido Guidesi.

A rischio fino a 20 mila posti in Lombardia

La strada indicata dalla Regione è quella di una transizione tecnologica graduale e imperniata sulla «neutralità tecnologica». Un passaggio troppo rapido infatti potrebbe mettere a rischio fino a 20 mila posti di lavoro in Lombardia, considerato che la filiera «automotive» regionale conta oltre mille aziende, 50 mila occupati e 20 miliardi di euro di fatturato con alti livelli di esportazione e innovazione.

La neutralità tecnologica attribuisce pari dignità e sostegno a tutte le trazioni, compresi i motori endotermici evoluti

Ma cosa significa «neutralità tecnologica»? Attribuisce pari dignità e sostegno a tutte le trazioni, compresi i motori endotermici evoluti, anche alimentati con carburanti non fossili o a basso contenuto di carbonio, prodotti da scarti o rifiuti, e motori elettrici.

Patrimonio di tecnologia e sapere da salvaguardare

«La filiera dell’automotive è una delle più rilevanti a livello regionale, con una significativa presenza anche nella nostra provincia - è il commento del presidente di Confindustria Bergamo, Stefano Scaglia - un patrimonio di tecnologia e di sapere che va assolutamente salvaguardato, pur nel quadro degli obiettivi di sviluppo sostenibile che l’Europa si è data».

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