«Lavoro o famiglia, non sia una scelta». L’intervento di Eleonora Bergamaschi a Bruxelles

IL PERSONAGGIO . Lavora alla Mb di Comun Nuovo e ha rappresentato l’Italia all’Epe 2023: «Importante qualificare le competenze delle donne».

«Penso che dovremmo concentrarci su come riqualificare le competenze delle donne su larga scala perché solo riconoscendo il valore si crea ulteriore valore sia per il mercato del lavoro sia politico ed economico». È l’incipit del discorso che Eleonora Bergamaschi, di Comun Nuovo, ha pronunciato mercoledì 15 novembre nell’aula del Parlamento europeo a Bruxelles. Con lei anche la piccola Stella nata lo scorso 21 giugno, il giorno del solstizio d’estate. Il primogenito Leonardo, quattro anni, ha ascoltato la mamma da casa accanto al resto della famiglia.

Eleonora, 34 anni, insieme al fratello Simone (ingegnere, 32 anni) lavora nell’azienda di famiglia, la Mb Guarnizioni fondata 25 anni fa dal padre, Maurizio Bergamaschi. La piccola realtà artigiana, 6 addetti, è tra le 705 piccole e medie imprese europee provenienti da 31 Paesi, che hanno partecipato all’European parliament of enterprises (Epe), il Parlamento europeo per le imprese, il più grande evento a livello europeo che dal 2008 ogni cinque anni dà direttamente la parola agli imprenditori.

La selezione italiana è stata curata da Unioncamere e da Promos, l’agenzia nazionale del sistema camerale che supporta le imprese sui mercati esteri. La Mb un paio d’anni fa aveva partecipato a un programma di Promos sull’internazionalizzazione durante il quale Eleonora si era fatta conoscere. Prima di essere scelta per il discorso in aula ha dovuto comunque superare un’esame. La conferma è arrivata quando è nata Stella.

Chi è Eleonora Bergamaschi

Liceo Classico al Sarpi, poi la laurea magistrale in Marketing e finanza all’Università di Bergamo cui è seguito un master che l’ha portata a vivere un anno tra Russia e Austria. Centrato l’obiettivo - la determinazione non le difetta, lo capisci anche parlando con lei al telefono - , Eleonora ha scelto di tornare a casa, ad occuparsi dell’azienda di famiglia per seguire la parte commerciale e di sviluppo sui mercati esteri. Una famiglia cui è legatissima e che considera «un grande valore» al pari dell’affermazione professionale su cui ha puntato da sempre.

«Mi sento donna, manager e mamma, proprio per queste caratteristiche sono stata scelta da Unioncamere come testimonial per promuovere l’importanza del ruolo della donna sul lavoro e nella vita». Azioni da fare? Perché alla fine si dovrà votare il testo di una proposta. «L’incremento del welfare aziendale è la chiave di volta, l’alleato giusto per favorire una maggiore presenza delle donne nel mondo del lavoro. Asili nido, orari flessibili, un ambiente aziendale inclusivo e sereno aiutano tutti a lavorare meglio, non solo le donne. Essere costrette a scegliere tra lavoro e famiglia è ancora una prassi troppo diffusa, purtroppo».

Altra leva, secondo Eleonora, il rafforzamento delle competenze. «Spesso le donne, anche quelle che hanno un impiego, rinunciano anche per mancanza di tempo, alla formazione continua. Un peccato perché è l’unico mezzo per aggiornare le competenze in un mondo del lavoro che corre sempre più veloce con il rischio, poi, di uscire dal mercato del lavoro». «Discorso, che vale anche per gli uomini, naturalmente».

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