L’export orobico vola a 5,3 miliardi. Boom di vendite negli Usa: più 40%

PRIMO TRIMESTRE. I dati Istat confermano Bergamo al quinto posto tra le province che esportano di più. Bene lo scambio con la Germania a oltre 900 milioni. Mazzoleni: crescita più alta che in Italia e Lombardia.

Il primo trimestre dell’anno - in quanto a esportazioni - parte col botto: i prodotti made in Bergamo totalizzano infatti un valore superiore ai 5,3 miliardi di euro. Che, in termini percentuali, con il 12,7% di aumento rispetto ai primi tre mesi del 2022, è più alto sia della crescita riscontrata in Lombardia (più 8,4%), sia di quella nel nostro Paese (più 9,8%). Eppure già si scorge qualche nube all’orizzonte, perché, secondo i dati Istat, a livello congiunturale il Nord-Ovest mostra i primi segnali di rallentamento, che per il momento si traducono in una flessione contenuta (meno 0,5%).

«A Bergamo il primo trimestre dell’anno presenta un quadro molto positivo per l’interscambio commerciale con l’estero - sottolinea il presidente della Camera di commercio di Bergamo, Carlo Mazzoleni -. Con una crescita tendenziale sostenuta delle esportazioni in valore, Bergamo supera infatti sia la Lombardia che l’Italia e si mantiene saldamente in quinta posizione nella classifica delle province esportatrici d’Italia».

L’aumento dell’export a due cifre porta ad un valore totale di 5.3 miliardi di euro

Il nostro territorio non solo centra un risultato di tutto rispetto (la crescita è a doppia cifra), ma in un anno mantiene la stessa posizione - quinta - tra le prime 10 province per valore esportato, dopo Milano, Torino, Vicenza e Brescia e contribuisce per il 3,4% al totale nazionale del periodo. A livello nazionale, stando all’Istat, «la performance molto positiva delle Marche (e di Ascoli Piceno, ndr) è quasi totalmente spiegata dall’eccezionale aumento delle vendite di prodotti farmaceutici verso la Cina». Vendite che contribuiscono «per 2,8 punti percentuali all’aumento tendenziale dell’export del nostro Paese», mentre «un ulteriore contributo di 2,2 punti deriva dalla crescita dell’export della Lombardia», trainata dalle esportazioni di macchinari e apparecchi.

Le importazioni

Tornando alla nostra provincia, le importazioni sono state pari a 3,7 miliardi, in crescita tendenziale del 3,2%, contro il meno 3% regionale e una variazione nulla in Italia. Un dato che porta il saldo trimestrale della bilancia commerciale di Bergamo in terreno positivo per quasi 1,6 miliardi (più 3%).

Rispetto allo stesso periodo del 2022, le variazioni delle esportazioni verso i primi 10 Paesi per interscambio commerciale con Bergamo sono tutte positive. Nonostante a marzo, in Germania, ci sia stato un crollo degli ordini industriali del 10,7% - il dato negativo più pesante dal 2020, quando il calo era legato alla pandemia - le vendite di prodotti orobici verso questo Paese sono cresciute del 12% a 932 milioni.

Dove esportiamo

L’export verso la Francia ha segnato un aumento del 14%, verso gli Stati Uniti del 39,5%, Spagna (più 7%), Regno Unito (più 15%), Polonia (più 14,2%), Paesi Bassi (più 15,7%) Svizzera (più 14,6%), Cina (più 9,2%), e Austria (più 4,3%). Per area geografica di destinazione, nel primo trimestre le variazioni tendenziali sono tutte positive, con l’eccezione di Asia centrale (meno 5%), Asia Orientale (meno 7%) e Oceania e altri territori (meno 10%).

Negativo solo il tessile

In quanto a esportazioni, la nostra provincia si fa forte delle vendite di macchinari (1,2 miliardi, più 17,5%), metalli di base (813 milioni, più 24%), prodotti chimici (803 milioni, più 5%), mezzi di trasporto (521 milioni, più 18,6%), gomma e materie plastiche (516 milioni, più 6,7%), apparecchi elettrici (376 milioni, più 15%), alimentari (321 milioni, più 25%) e, unico settore a registrare numeri negativi, il tessile e abbigliamento (262 milioni, meno 8,5%).

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