
Economia / Bergamo Città
Venerdì 08 Agosto 2025
«L’industria orobica si sta trasformando. Le imprese stanno tornando a investire»
L’ANALISI. Pastore (direttore Lombardia Nord): nel primo semestre 446 milioni di finanziamenti alle aziende. «Per i rating importante la visione a 3-4 anni. Ora molte pmi iniziano a valutare operazioni di fusione e acquisizione».
«Le imprese stanno tornando a investire. E il loro sentiment è positivo». Daniele Pastore, direttore regionale Lombardia Nord della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, lo sottolinea con la sicurezza dei numeri. Nel primo semestre 2025 in provincia di Bergamo Intesa Sanpaolo ha erogato 446 milioni di euro di credito alle pmi e alle piccolissime aziende, più che raddoppiati rispetto ai 221 milioni del primo semestre 2024. «Anche nel 2024 la disponibilità di credito c’era, ma mancava la domanda. Oggi la situazione è cambiata: le aziende hanno una maggiore consapevolezza, unita alla fiducia, che per restare competitive bisogna investire. E lo stanno facendo».
A trainare non sono solo i rifinanziamenti e le operazioni su liquidità, ma anche i progetti industriali. «Penso ai 30 milioni erogati per il nuovo stabilimento di Fine Foods - ricorda Pastore - ai 2,3 milioni per l’acquisizione del gruppo Wilco da parte di Farmakom, ai 10 milioni per quello di Unicalce che ha dei siti anche in Bergamasca, tutte operazioni che Intesa Sanpaolo, attraverso la Divisione Banca dei Territori, ha sostenuto anche con strumenti green come gli S-Loan».
Una dinamica che si riflette anche sul credito ai privati: 265 milioni nel primo semestre, +46% rispetto al 2024. Anche il risparmio è in costante crescita: «Bergamo è un territorio prudente - continua Pastore - ma orientato all’investimento: il 70% della nostra raccolta è impiegata tra gestito e amministrato. Titoli di Stato, obbligazioni, fondi: tutto mostra segnali di vitalità».
Giorgetti: «Le banche tornino a fare le banche»
All’ultima assemblea dell’Abi, l’Associazione bancaria italiana, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti aveva esortato gli istituti di credito a «tornare a fare le banche». «Noi lo abbiamo sempre fatto, e i numeri lo dimostrano - fa presente Pastore -. Abbiamo 50 miliardi a disposizione per le imprese lombarde, grazie a un accordo con Confindustria. E con Confcommercio abbiamo stanziato un miliardo con commissioni Pos agevolate per tutto il 2025».
Gli investimenti delle aziende
Secondo un’indagine interna di Intesa Sanpaolo, un terzo delle aziende ha investito in cybersecurity, l’8% in intelligenza artificiale e solo il 18% nell’e-commerce. «I numeri raccontano due facce della stessa medaglia: chi ha capito che la competitività si gioca sulla digitalizzazione e sulla protezione dei dati sta investendo; gli altri aspettano, ma rischiano di restare indietro».
Quanto all’internazionalizzazione, le imprese chiedono soprattutto supporto per aprirsi a nuovi mercati. «Arabia Saudita, Emirati, India, Nord Africa e Sud America sono molto promettenti - fa il quadro Pastore - ma servono metodo e partnership strategiche. La qualità resta l’arma più forte: rende i prodotti italiani meno sostituibili, anche in mercati come gli Stati Uniti, dove la questione dazi sta cambiando le carte in tavola».
Il dinamismo delle imprese bergamasche
I numeri dei distretti confermano il dinamismo delle imprese bergamasche. Nel primo trimestre del 2025, l’export della Lombardia Nord è cresciuto dell’1,5%. La sola meccanica strumentale di Bergamo ha segnato un +7,1% grazie a Usa, Cina, India, Qatar e Norvegia. Bene anche il sistema moda (+4,7%), con il tessile della Val Seriana a +6,3%, pari a +13 milioni di euro. In lieve calo solo la gomma del Sebino (-0,3%, -1 milione di euro), condizionato dall’andamento negativo in Germania, principale mercato di sbocco del distretto.
«La struttura produttiva bergamasca è solida e si sta trasformando: innovazione, export e sostenibilità non sono più solo obiettivi, ma fattori operativi», evidenzia Pastore. Chi è meno strutturato, però, fa più fatica. «Piccolo è bello, ma fino a un certo punto - ammette Pastore -. Ora molte pmi stanno iniziando a valutare operazioni di M&A, (fusione e acquisizione, ndr) anche se nella Bergamasca le grandi aggregazioni mancano ancora. Io sono convinto che con le realtà più piccole dobbiamo essere noi a metterci di più. E infatti abbiamo una struttura Corporate Finance che unisce la conoscenza della Banca dei Territori del tessuto imprenditoriale locale a competenza qualificata per accompagnare in particolare le pmi anche nelle operazioni più complesse».
A chi sostiene che le banche stanno perdendo il rapporto con il territorio, Pastore risponde che «la familiarità c’è ancora. I nostri gestori vanno in azienda, nelle imprese i nostri direttori di filiale sono di casa. Non possiamo cambiare i numeri di un bilancio, ma possiamo leggere i segnali qualitativi attraverso un piano strategico, valutare la visione a 3-4 anni. È lì che si costruisce la fiducia con la banca, al di là del rating».
Intesa per i giovani e il sociale
Non solo imprese. Pastore ci tiene a evidenziare anche l’impegno di Intesa Sanpaolo per i giovani e per il sociale. «Siamo l’unica banca ad offrire ai giovani under 36 mutui con scadenze molto lunghe, con durata fino a 40 anni, finanziando il 100% del valore dell’immobile anche ai precari. Siamo anche stati tra i primi a recepire i principi della tassonomia europea per la concessione dei mutui green a tassi scontati e senza spese di istruttoria, estendendoli anche a immobili di classe energetica C, D ed E».
Sul versante sociale, Pastore ricorda «il sostegno alla riqualificazione delle ex caserme per la nascita del nuovo polo universitario, l’ampliamento della Casa di Leo, che oggi può gestire fino a 140 ingressi l’anno di famiglie e bambini durante le cure all’Ospedale Papa Giovanni XXIII, e il progetto “Il presente genera futuro” della Fondazione Portaluppi di Treviglio per aiutare i giovani in percorsi di crescita e autonomia».
E per il secondo semestre? «Siamo ottimisti. Per sostenere la crescita dell’economia reale e sociale dei territori abbiamo 50 miliardi da mettere a disposizione del sistema produttivo. Le imprese hanno ricominciato a camminare. E noi siamo al loro fianco».
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