Per 54 filiali Ubi di Bergamo arriva il passaggio a Intesa Sanpaolo

Conto alla rovescia per il via libera alla grande «migrazione» di clienti Ubi a Intesa Sanpaolo (Its) che lo scorso 30 luglio ha chiuso con successo l’Offerta pubblica di acquisto e scambio (Opas) sull’ex popolare lanciata il 17 febbraio 2020.

Un migliaio in Italia le filiali che da lunedì 12 aprile cambieranno logo, 54 in provincia di Bergamo. Contemporaneamente Intesa cederà a Bper Banca 31 dei suoi sportelli (in aggiunta ai 587 di Ubi già passati al gruppo emiliano) come richiesto a suo tempo dall’Antitrust per dare l’ok all’Opas. A Bergamo, esclusa la filiale di via Camozzi, a Bper il cambio riguarderà le restanti cinque filiali cittadine e lo sportello di Ca’ de Sass a Gorle.

Un’operazione che ridisegnerà la mappa del credito anche in provincia di Bergamo. Intesa Sanpaolo diventerà, infatti, la prima banca per numero di sportelli, 117. A seguire Banco Bpm (92) e Bper Banca che grazie all’acquisizione delle filiali dell’ex popolare è diventata il terzo operatore del credito in provincia. Circa 14.500 i bancari in tutta Italia che da lunedì saranno in carico al gruppo guidato da Carlo Messina. Un passaggio che a febbraio hanno vissuto 5.107 colleghi «assunti» da Bper, 795 in Bergamasca

Il via, venerdì 9 aprile, con l’ultima assemblea di Ubi al termine della quale diventerà operativa la fusione per incorporazione dell’ex popolare in Isp. Il completamento dell’integrazione informatica con la «migrazione» dei clienti è uno dei passaggi fondamentali. O, comunque, quello che avrà l'impatto maggiore sulla clientela.

Ai correntisti Ubi sono già arrivate le lettere con le istruzioni anche se molti in queste settimane si sono recati in filiale avere rassicurazioni dagli abituali referenti. Per ora, comunque, cambierà solo l’Iban (il numero di conto corrente costituito dalle ultime quattro cifre dopo gli zeri), tiene a precisare la banca. «Abbiamo previsto comunicazioni cartacee e online, domande&risposte (Faq) che possano dissipare eventuali dubbi della clientela - ha spiegato a suo tempo Stefano Barrese, responsabile della Divisione Banca dei Territori -. I prodotti andranno infatti a scadenza o, in alternativa, il cliente riceverà proposte migliorative che potrà decidere se accettare oppure no. Le linee di credito saranno mantenute. Sia per gli accrediti di stipendio che di pensioni, nonché i pagamenti delle utenze domiciliate verranno ricondotti al nuovo codice Iban in automatico. Ci penserà la banca». Quello che succederà nel fine settimana sarà soprattutto un lavoro informatico, i sistemi delle due banche dovranno integrarsi senza perdere i dati dei nuovi clienti. Da mesi una task force congiunti è al lavoro per rendere il meno indolore possibile la migrazione. L’attività bancaria verrà comunque sospesa venerdì per dar modo ai tecnici di procedere poi in sicurezza. Tutto deve essere operativo lunedì mattina quando le filiali riapriranno le porte ai clienti.

Niente cambio di insegne repentino come avvenuto il 22 febbraio quando c’è stato il passaggio delle filiali Ubi a Bper Banca. La rimozione del logo dell’ex popolare avverrà progressivamente perchè Ubi «è già da tempo un marchio del Gruppo.» ricordano da Intesa. È probabile che un taglio troppo brusco con il passato non conviene, anche commercialmente, a nessuno in questo momento. Dal 12 aprile a Bergamo sarà operativa anche la Direzione Lombardia Nord guidata da Tito Nocentini con sede nello storico palazzo della Banca Popolare Bergamo in piazza Vittorio Veneto.

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