«Per i lavoratori over 55 si punti su part-time e staffetta con i giovani»

Le proposte Cgil. Riduzione dell’orario e del salario, ma contribuzione piena anche a carico del pubblico. Peracchi: serve più flessibilità sulla data della pensione.

Sarà che si parla di «over» e il tema ha meno «appeal» di altri. Ma il problema c’è tutto, mentre ancora latitano le soluzioni per affrontarlo. Una cartina di tornasole delle difficoltà dei lavoratori che superano la soglia dei 55 anni è rappresentata dalle «richieste di cambio mansione al medico aziendale», dice Gianni Peracchi, segretario generale della Cgil di Bergamo, sindacato che ha diffuso un report sull’invecchiamento in reparto o dietro la scrivania, con tanto di 120 questionari a un campione di addetti in questa fascia d’età e la realizzazione di due focus group con i rappresentanti delle imprese e della Camera del lavoro.

Peracchi è il primo ad ammettere che «è un tema che non trova la giusta considerazione: bisognerebbe fare molto di più», ma ancora «non esistono soluzioni standardizzate: si utilizzano “escamotage”». Come ad esempio gli accordi sindacali sulle fuoriuscite volontarie e incentivate, sostenute anche dal decreto Agosto del 2020 targato governo Conte, che offriva la garanzia della Naspi.

Ma laddove non c’è la possibilità di anticipare l’uscita prevista dalla pensione, cosa fare? Una proposta è quella di «agevolare il part-time, con una copertura completa dei contributi previdenziali - spiega Peracchi - in parte sostenuti dall’azienda e in parte da interventi pubblici».

Lo studio, curato da Francesco Montemurro per Ires Morosini e Across Concept di Briga, guarda anche al Pnrr, in cui, fino al 2025, gli over 55 saranno oggetto di interventi di sostegno per potenziarne l’occupabilità anche attraverso la riqualificazione delle competenze. I numeri sono tutt’altro che trascurabili: a livello nazionale, siamo passati dai circa 1,8 milioni del 2000 ai 4,7 milioni del 2021, pari ad un occupato su cinque. «Si tratta di una fascia di lavoratori che oggi in Italia vede un’incidenza del 20% sulla popolazione degli occupati (dipendenti e autonomi). Una percentuale simile, se non maggiore, si registra nella nostra provincia», ricorda il numero uno della Cgil orobica. E, dato che gli occupati in Bergamasca ammontano a 409.900, secondo questo calcolo la quota di chi supera i 55 anni sfiora le 82mila unità.

Le ipotesi in campo

Durante i focus group, si legge in una nota della Camera del lavoro, è emerso che la maggior parte dei partecipanti ritiene che le non adeguate opportunità di aggiornamento e formazione, i pregiudizi nei confronti dei lavoratori «anziani» e le rigidità nell’organizzazione del lavoro siano i principali ostacoli al mantenimento della motivazione e di un livello di produttività adeguato da parte del lavoratore senior.

C’è da dire che nel 2017 Confindustria Bergamo, a fronte della crescente presenza di «over» in azienda, ha caldeggiato, attraverso linee guida, l’adozione nelle imprese di tre soluzioni: la concessione del part-time, la variazione di mansioni e interventi specifici di formazione continua. «Si è tuttavia osservato come le politiche adottate a livello aziendale – ancora insufficienti anche riguardo il numero delle esperienze virtuose rilevate – non bastino ad affrontare con speranze di successo questa sfida». Forse si potrebbe dare finalmente attuazione alla staffetta generazionale, «valorizzando le competenze degli over 55 in termini di trasmissione ai più giovani».

Riguardo alle pensioni, «in linea generale le parti sociali concordano sulla necessità che il legislatore introduca maggiore flessibilità per la definizione della data di uscita del lavoratore». Ed è «molto caldeggiata la soluzione del part-time a parità di contribuzione, sulla base del fatto che numerosi lavoratori giunti alla fase conclusiva della carriera opterebbero volentieri per la riduzione dell’orario lavorativo rinunciando a una parte del salario, ma non alla contribuzione pensionistica». In cambio dell’assunzione di giovani, per mantenere il saldo occupazionale in positivo.

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