Sematic, c’è l’accordo
su incentivi e cassa integrazione

Giovedì 18 marzo l’intesa sarà illustrata ai lavoratori in assemblea e potrebbe essere sottoposta al voto venerdì 19.

La lettera è indirizzata alla direzione aziendale della Sematic e questa volta nell’oggetto è indicata una semplice «richiesta d’assemblea retribuita». Prevista per giovedì mattina 18 marzo (dalle 8 alle 9) nel piazzale dell’azienda per illustrare l’ipotesi di accordo raggiunta ieri tra le parti. Se poi i lavoratori volessero prendersi un po’ di tempo per riflettere sui contenuti dell’intesa, domani potrebbe essere indetto un referendum.

Fatto sta che la vicenda della Sematic di Osio Sotto - con la quadra trovata - sembra essere arrivata al suo epilogo. Un epilogo che nessuno avrebbe mai auspicato, tantomeno i 185 dipendenti, che non possono più contare su un posto di lavoro.

L’ipotesi di accordo firmata tra la società che produce componenti per ascensori - la capogruppo tedesca Wittur ha scelto di delocalizzare l’attività nello stabilimento ungherese di Sematic - tiene conto delle diverse esigenze dei lavoratori. Cercando di offrire risposte sia a chi intende optare per l’uscita «immediata» accompagnata da un incentivo all’esodo, sia a chi invece preferisce restare in cassa integrazione in attesa di un eventuale ricollocamento. «Nell’incontro di oggi per la vertenza Sematic si sono registrati significativi passi avanti - si legge in un comunicato di Fim, Fiom e Uilm e delle rispettive Rsu - che hanno portato a condividere un’ipotesi d’accordo in grado di dare risposte importanti sia ai lavoratori che vogliono lasciare l’azienda nel breve periodo, con un incentivo all’esodo, sia per chi rimarrà in azienda seguendo un percorso di ammortizzatori sociali, previsti dalla legge, con un successivo incentivo all’esodo». Lunedì la trattativa era ripresa per poi proseguire con vari scambi di mail martedì e eri il faccia a faccia, iniziato di mattina (da remoto), ha portato ad un accordo raggiunto nel primo pomeriggio.

Per quanto riguarda l’uscita dei dipendenti, la modalità è quella introdotta dal decreto Agosto e prevede la possibilità di risoluzioni consensuali che consentano al lavoratore di percepire la Naspi solo a patto che si raggiunga un accordo sindacale e che il singolo lavoratore aderisca a quell’accordo. In regime di blocco dei licenziamenti - al momento fino al 31 marzo - l’accordo quadro tra azienda e sindacati permette di superare il divieto di licenziare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA