Un sostegno per le famiglie: anche le spese per la Dad entrano negli integrativi

Una buona notizia dall’Agenzia delle Entrate: le spese «Dad» sostenute dai lavoratori per l’acquisto dei device necessari ai figli per seguire le lezioni scolastiche e i corsi universitari a distanza, rientrano nel quadro dell’esenzione fiscale di cui all’art. 51, c.2, lett. f-bis) del Tuir.

Dunque il riferimento al favor fiscale per questo tipo di acquisti non è più l’Art. 51, c.3 la cui soglia massima del resto, pur recentemente elevata a 516 euro dal DL «Sostegni» (sia pure solo fino al 31 dicembre 2021), non era e non sarebbe stata sufficiente a coprire questo tipo di spesa.

L’Agenzia delle Entrate riconosce adesso che il costo sostenuto per l’acquisto di pc e tablet, riferendosi a «dispositivi fondamentali per consentire la didattica a distanza, il cui utilizzo è finalizzato all’educazione e all’istruzione» è, a sua volta, escluso dalla base imponibile ai fini della determinazione del reddito di lavoro. Lo precisa la Risoluzione 37/E del 27 maggio 2021 pubblicata fa seguito a un quesito posto da un’impresa che voleva verificare se il proprio piano di welfare aziendale potesse includere il rimborso di queste spese o consentire direttamente l’acquisto dei beni strumentali alla «Dad-Didattica a distanza» fruendo di appositi voucher e sulla base di specifiche convenzioni cui accedere anche tramite la piattaforma web allestita da un provider.

La positiva risposta fornita dal Fisco è sottoposta all’unica condizione, dell’acquisizione della documentazione, di fonte scolastica o universitaria, che attesti l’effettiva frequenza delle lezioni nella modalità della «classe virtuale».

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