Vertenze, il terziario in testa. Solo il 38% avviate da donne - Il report della Cisl

I dati. Recuperati oltre 6 milioni di euro, italiani il 66% degli assistiti. Mazzola: occupazione in crescita ma restano lavoratori con scarsi diritti.

In 12 mesi l’Ufficio Vertenze della Cisl ha assistito 1.399 tra lavoratori e lavoratrici, tra vertenze e procedure fallimentari, recuperando ben 6.345.000 euro, riconsegnandone in media 3.207 per vertenza ad ogni lavoratore. «La maggioranza delle attività seguite dal nostro ufficio è come sempre relativa a recuperare retribuzioni mancate. Sono state 922 le pratiche aperte per vertenze individuali, mentre 364 quelle avviate su procedure concorsuali», racconta il responsabile dell’ufficio, Alberto Citerio.

Sul totale, i licenziamenti rappresentano il 12,1 % del totale delle pratiche, in leggera crescita rispetto allo scorso anno e in linea con il 2019, ed il 74,8% operazioni di recupero crediti, con un incremento del 1,8% rispetto al 2021. Il terziario rappresenta, come da tradizione, il settore più interessato dall’attività di sindacare con oltre il 42% del totale delle pratiche.

A seguire il metalmeccanico, con circa il 18%, l’edilizia al 13,5%, i trasporti a quasi 12%, infine il tessile e chimico con circa il 7% delle vertenze . Sul versante dei fallimenti, quest’anno la fetta più importante è toccata al settore del terziario, commercio e servizi con il 36,9% dei lavoratori coinvolti. Poi, il metalmeccanico (23,8%), l’edilizia (14,7%) e i trasporti (10,7%).

La grande maggioranza del lavoro di vertenza è rappresentato da cause intestate a uomini, con il 61,3% del totale, mentre le donne si «fermano» al 38,6%. «Nonostante percentuali ancora troppo basse, continuiamo a registrare un incremento della presenza di lavoratrici tra quanti si rivolgono a noi per vertenze – continua Citerio -: quest’anno la differenza rispetto ai dati precedenti riguarda meno dell’1%, ma la progressione è incontestabile, anche se rimane il sospetto che le donne nel mondo del lavoro siano più “rinunciatarie” nell’affermare, attraverso una vertenza, i propri diritti». Infine, il 65,6% degli assistiti dall’Ufficio Vertenze Cisl è rappresentato da lavoratori italiani. Nel 34,37% di stranieri, spiccano le nazionalità di Marocco, Albania, Romania, Senegal e Ucraina.

«In un contesto economico provinciale estremamente positivo come quello del 2022, durante il quale l’occupazione è cresciuta di quasi 4.000 unità e i dati sulla produzione e del fatturato sono migliori rispetto al periodo pre-Covid, sono 1.400 i lavoratori e le lavoratrici che si sono rivolti al nostro ufficio vertenze» sottolinea Danilo Mazzola, segretario provinciale della Cisl. «Una situazione - aggiunge - che ci porta a dire che anche quando le cose vanno bene tanti lavoratori e lavoratrici non vengono rispettati nei loro diritti e pertanto hanno estremamente bisogno di essere tutelati».

Mazzola evidenzia un altro dato: «Sempre più la presenza di lavoratori stranieri che si avvicinano alla conoscenza e alla possibilità di poter rivendicare quanto dovuto attraverso il nostro servizio vertenze . Si tratta di soggetti estremamente esposti a situazioni di mancato rispetto dei diritti, in particolare nel riconoscimento dei salari contrattualmente dovuti, in una provincia che ha visto nel 2022 il 28% (41.740) di lavoratori stranieri assunti su un totale di 148.860»

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