
L'Editoriale / Bergamo Città
Lunedì 25 Luglio 2022
Canada, viaggio di riconciliazione
È in Canada per quello che lui stesso ha definito un «pellegrinaggio penitenziale».

Papa Francesco va a chiedere scusa ai popoli indigeni, gli indiani delle grandi foreste per quello che gli analisti chiamano «genocidio culturale», cioè l’imposizione della cultura bianca anglosassone e la fede cattolica e protestante alle popolazioni native dei territori soprattutto dell’Alberta e del Quebec di lingua inglese e francese, decisa dal governo canadese per la quale all’epoca aveva chiesto la collaborazione delle congregazioni religiose cattoliche e protestanti, arrivate al seguito del colonialismo europeo, nella gestione di centinaia di «scuole residenziali», dove i figli dei nativi erano praticamente segregati, senza alcun rapporto con le famiglie, per plasmarli della nuova cultura. Si tratta di un viaggio che un Papa non ha mai fatto con questa denominazione e con questa convinzione. Ma si tratta anche di un viaggio complesso per via della posta in gioco e delle responsabilità del passato che non sono tutte da addebitare alla Chiesa cattolica, come sembra invece dalla narrazione mainstream di quasi tutta la stampa mondiale e in particolare di quella canadese e nord-americana.
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