Il comizio è un conto: l’Europa è un altro

Si è lasciata alle spalle le polemiche sulla norma anti-rave party e sulla riammissione in corsia dei sanitari no-vax, ed è volata a Bruxelles per tastare il terreno più insidioso, quello europeo: Giorgia Meloni si è così sottoposta al primo esame vero della sua verde carriera di presidente del Consiglio. Dopo i colloqui con Roberta Metsola, Paolo Gentiloni, Jean Michel e soprattutto Ursula von der Leyen, la presidente del Consiglio ha affermato di essere contenta di questi incontri ravvicinati che servono, ha detto, «a smontare una certa narrazione» su di lei e la sua parte politica, e a dimostrare «che non sono marziani» quelli che hanno conquistato il governo di Roma dopo la autorevolissima stagione di Mario Draghi (che potrebbe essere proprio il successore della von der Leyen a fine ’24).

Il primo viaggio fuori confine aveva dunque una finalità di immagine: l’Italia di destra è sì quella che vuole avere «una voce più forte» che in passato, ma nello stesso tempo «vuole partecipare, collaborare a soluzioni comuni». Certo Meloni non può sperare che a Bruxelles, Berlino, Parigi, Francoforte, si siano dimenticati i suoi incitamenti ad uscire dall’euro, i suoi abbracci con l’unico leader europeo filo-putiniano, Orban, le proposte di blocco navale per fermare i migranti in mare, le polemiche anche di questi giorni contro la Germania e nemmeno le sue recenti dichiarazioni (in campagna elettorale) per una modifica del Pnrr che a Palais Berlaymont non hanno alcuna intenzione di concedere se non per l’aspetto dell’aumento dei prezzi energetici e delle materie prime. Per combattere tutte queste «narrazioni» ben scolpite nel cervello dei suoi interlocutori, nel suo viaggio Giorgia Meloni ha voluto dimostrare che quella frase che ha fatto il giro delle cancellerie («Con noi in Europa sappiano che è finita la pacchia») era una frase da comizio, da campagna elettorale, di quelle che si dicono per acchiappare un po’ di voti di arrabbiati. Ma che la sostanza è diversa e, appunto, collaborativa.

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