Leadership, lezione francese per l’Italia

Il commento. Qualche lezione francese per gli italiani, specie per i favorevoli al presidenzialismo di varia natura. A noi riesce incomprensibile che Parigi bruci (e continua a bruciare perché c’è chi punta sulla violenza di piazza) per una riforma che semplicemente allunga l’età pensionabile da 62 a 64 anni a partire peraltro dal 2030, ritenuta necessaria perché le attuali regole sono insostenibili con le tendenze demografiche ed economiche del Paese.

Lo diciamo noi, che abbiamo avuto la legge Fornero (una «rasoiata» affermavano i sindacati), più severa e ambiziosa di quella d’Oltralpe, e che comunque le riforme più significative in materia le abbiamo fatte fare a governi tecnici (Dini e Monti) e non politici, scaricando così sugli esterni l’onere della impopolarità. Mettere mano alle pensioni ha un alto contenuto esistenziale ed emotivo per le persone e qualsiasi decisione normativa crea tensioni se i costi ricadono su gruppi sociali chiaramente identificati e i benefici non si sa bene a chi andranno.

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