
Cronaca / Hinterland
Venerdì 03 Dicembre 2021
Aumentano le rette in molte Rsa: «Scelta obbligata»
Diverse strutture decidono di alzare di poco la quota giornaliera. Ancora niente ristori del 2020.

Gli aumenti alle tariffe che Regione Lombardia riconosce come remunerazione per l’offerta sociosanitaria delle case di riposo nel triennio 2020, 2021 e 2022 non bastano a coprire l’incremento delle spese che le Rsa dallo scoppio dell’emergenza Covid-19 devono sostenere. Dal Pirellone inoltre non è mai arrivato alcun risarcimento per i posti letto che le strutture di ricovero devono tenere vuoti su disposizione regionale (uno ogni venti, a disposizione per l’eventuale necessità di isolare malati contagiosi), né per lo stop ai nuovi ingressi imposto a marzo 2020, in piena emergenza, e durato fino all’estate dello scorso anno. Qualche mese fa, denunciando perdite vicine ai 18 milioni di euro, le case di riposo bergamasche avevano minacciato di essere pronte a introdurre a carico dei propri utenti un aumento giornaliero delle rette di dieci o dodici euro battezzando il rincaro «tariffa Fontana – Moratti»: la provocazione, per ora, è rimasta nel cassetto, anche perché nel frattempo da Milano qualcosa si è mosso, ma quasi tutte le Rsa orobiche (6.196 posti letto ripartiti in 65 realtà) stanno introducendo un aumento, più contenuto delle rette a carico degli anziani e delle loro famiglie. Uno o due euro al giorno, dopo essere rimaste bloccate negli ultimi due anni. Tanto o poco, una decisione «sofferta» in tutte le strutture che l’hanno adottata.
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