Tra Zanica e Grassobbio: «Pusher fuori controllo». Allarme spaccio nel Parco

IL FENOMENO. Frequentatori preoccupati. «Viavai di soggetti tutti i giorni: ci avvicinano o attendono gli acquirenti».

La scena è quasi surreale, anche perché è pieno giorno. Sabato 27 dicembre, per la precisione. Un’auto si avvicina a un ragazzo a piedi, si abbassa il finestrino, l’automobilista passa quello che in gergo viene chiamato «ventino» – una banconota da 20 euro – per ottenere in cambio una dose di droga, probabilmente hashish. E non è un episodio isolato: a sentire chi bazzica il Parco del Serio, nella zona tra i territori di Zanica e Grassobbio, la presenza di spacciatori è diventata una costante. In questo caso la compravendita è avvenuta nei pressi della cava di Capannelle, alle porte del parco. Ma è una costante anche all’interno.

«Situazione peggiorata»

«Veniamo avvicinati anche mentre passeggiamo, portando a spasso il cane – raccontano alcuni frequentatori dell’area verde che si affaccia sul fiume – ed è diventato davvero pericoloso. La sfacciataggine di questi soggetti, tutti molto giovani, non ha rivali». Qualcuno li ha anche fotografati, altri si chiedono come mai non ci siano i dovuti controlli: «La situazione è decisamente peggiorata e il rischio è che questa zona verde così attrattiva dal punto di vista ambientale diventi presto un luogo da evitare. Noi non lo vorremmo, ma non sappiamo come fare. A qualcuno è capitato di chiamare il 112, ma senza risultati».

«Possibile che non ci siano controlli? Ho assistito a persone a cavallo, fermate e multate perché il loro animale aveva sporcato per terra»

La zona è tra quelle più settentrionali del Parco del Serio, che si estende poi, verso sud lungo il fiume per circa 45 chilometri fino al comune cremasco di Montodine. La zona è l’ideale per le passeggiate, ma da qualche tempo la presenza di pusher sta spingendo molti frequentatori a dirottare verso altre zone rispetto al reticolo di percorsi che si incontrano all’altezza di Grassobbio e proseguendo verso sud, nelle campagne tra le Capannelle di Zanica e il Serio, dove è presente anche una cava, fino a scendere verso la Basella di Urgnano.

«Movimento che ci fa paura»

Non più tardi di domenica 28 dicembre sono stati notati nel parco gli spacciatori, che hanno fermato diversi cittadini intenti a passeggiare o a girare in bicicletta lungo le ciclabili per sfruttare al meglio il meteo favorevole dell’ultima giornata festiva del 2025. «Il giro di spaccio è impressionante – rileva un frequentatore della zona – e questo movimento ci fa paura. Lo scorso marzo, soltanto dopo l’intervento di Vittorio Brumotti, l’inviato di Striscia la notizia, la situazione si era tranquillizzata. Ma ora è tornata peggio di prima. Possibile che non ci siano controlli? Ho assistito a persone a cavallo, fermate e multate perché il loro animale aveva sporcato per terra, mentre altri sono stati sanzionati perché avevano il cane non al guinzaglio. Va bene: le regole sono queste e vanno fatte rispettare dalle guardie del parco. Perché, però, nel contempo non viene fatto nulla per contrastare la presenza ormai quotidiana e quasi aggressiva degli spacciatori? Non è possibile unire le forze e organizzare una serie di controlli mirati? È così difficile?».

«Chiediamo che le istituzioni siano presenti»

Prosegue il passante: «Certo, non saranno narcotrafficanti internazionali, ma se non si parte dal combattere la presenza di questi spacciatori di strada, come possiamo evitare che possano entrare in contatto, per esempio, anche con dei ragazzini. Dobbiamo diventare la nuova Rogoredo, il bosco alle porte di Milano trasformato in un mondo parallelo fatto di spaccio? Noi frequentatori di questa zona così bella non vogliamo e chiediamo che le istituzioni siano presenti e facciano qualcosa».

«Area meno sicura»

Proprio domenica 28 dicembre, poco dopo le 13, alcune persone a cavallo hanno notato capannelle di pusher che, quando hanno sentito che sarebbero stati chiamati i carabinieri, si sono dileguati. Un fuggi fuggi che conferma quanto la loro presenza sia più che sospetta e che il loro trovarsi all’interno del Parco rappresenti ormai una costante nella loro attività di spaccio al dettaglio. «Purtroppo quando c’è gente che spaccia si somma altra delinquenza e arrivano qui strani soggetti a comprare le dosi, anche con i motorini – spiega un altro frequentatore dell’area –: brutte facce che rendono tutta l’area meno sicura. Perché i pusher punteranno sui passanti casuali, ma ritengo che il loro mercato sia diretto soprattutto verso gli acquirenti abituali, con i quali si metteranno d’accordo per trovarsi qui».

«Alla luce del sole»

Tempo fa era stata anche ipotizzata la possibilità di incaricare dei volontari in bicicletta che affiancassero la Protezione civile nella perlustrazione del parco: una presenza che avrebbe senza dubbio disincentivato il viavai di pusher. Le bici elettriche erano state anche acquistate, ma non sono mai state impiegate per questa funzione. Questa zona del parco è comunque molto vasta e sono presenti anche dei ruderi dove spesso questi pusher si rifugiano. «Quello che stupisce – rileva ancora un frequentatore – è che tutto avviene alla luce del sole e che quindi non ce ne accorgiamo soltanto noi che abbiamo a cuore quest’area. C’è però un evidente disinteresse che è davvero incomprensibile. Si faccia qualcosa al più presto».

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