Triangolone di Gorle, altri due «no» al progetto dell’agrivoltaico

IL CONFRONTO. Parere negativo dalla Commissione Paesaggio della Provincia: «Si perderebbe un panorama iconico». Contraria anche la Sovrintendenza.

I pareri negativi salgono in tutto a quattro. La contrarietà al progetto della società privata calabrese Enc Srl di realizzare un campo agrivoltaico nel polmone verde del Triangolone a Gorle incassa anche il no della Commissione Paesaggio della Provincia e della Sovrintendenza. È il quadro che emerge al termine della Conferenza dei servizi riunita mercoledì 8 ottobre in via Tasso per approfondire il procedimento autorizzativo dell’opera.

I «no» sono quattro

Dopo il dissenso pronunciato dal Comune di Gorle e dal Parco dei Colli di Bergamo ora all’iter, come riferiscono alcuni presenti all’incontro, si aggiungono anche i pareri contrari della Commissione paesaggistica di via Tasso e della Sovrintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Bergamo e Brescia.

«Scempio e mera speculazione»

«La Commissione Paesaggio ha valutato un impatto non favorevole - spiega il presidente dell’organo, l’architetto Walter Milesi -. Bergamo e la sua cintura stanno diventando terreno d’assalto e di sfruttamento dell’agrivoltaico. Ci sono già diverse pratiche di questo genere e altre ne arriveranno. Noi non vogliamo avallare lo scempio e la mera speculazione dell’agrivoltaico, a maggior ragione in una zona come quella di Gorle, dove andremo a perdere un panorama iconico che è sotto gli occhi di tutti», afferma Milesi, che sottolinea: «Riteniamo bisogni spingere per altre alternative, ad esempio l’installazione del fotovoltaico sulle coperture di parcheggi ed edifici esistenti». Sulle motivazioni del parere oppositivo della Sovrintendenza invece al momento non è dato sapere di più.

«Un fotovoltaico mascherato»

Ad aggiungere nuovi elementi alla discussione è però il Parco dei Colli: «Nella seduta abbiamo evidenziato soprattutto la sproporzione all’interno del progetto tra il reddito da produzione agricola e quello da produzione di energia. Di fatto è un fotovoltaico mascherato», commenta la vicepresidente Leyla Ciagà, che chiosa: «Continueremo a battere su questo punto». L’ente regionale e tutta la Conferenza di Servizi hanno chiesto inoltre alla società Enc di presentare ulteriori documenti, in particolare un piano di manutenzione e controllo dell’area dell’attività agricola, per ora assente. Le risposte sono attese nella prossima seduta del tavolo, che dovrebbe essere convocata verso novembre. Un incontro potenzialmente decisivo e nel quale sono attesi anche i pareri di Arpa e di Ats, che dovrebbero così chiudere il cerchio.

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