A 25 anni diventa criminologa all’Università di Westminster

LA STORIA. Irene Sangaletti, di Cologno al Serio, da 4 anni vive a Londra. «Ora il master: qui figura professionale riconosciuta». Per mantenersi agli studi lavora in una ditta di logistica.

Volare a Londra per seguire la propria passione e diventare criminologa. È la storia di Irene Sangaletti, venticinquenne originaria di Cologno al Serio, che da 4 anni si è trasferita nella capitale britannica, dove attualmente studia Criminologia. «Dopo essermi diplomata nel 2017 all’Itc “Belotti” di Bergamo indirizzo Rim (Relazioni internazionali per il marketing) ho lavorato per un anno e mezzo in un ufficio come impiegata per poi rendermi conto che l’Italia mi stava stretta ed ero alla ricerca di nuove avventure. Sono partita da sola anche se ho un fratello che abita a Londra da 10 anni (lui è communication director per un luxury brand italiano) e che mi è stato molto di supporto nonostante le carriere diverse. Nel febbraio del 2019 (prima che la Brexit venisse approvata in maniera ufficiale) mi sono trasferita qui confidando che una città cosi grande mi avrebbe dato un’ispirazione per il futuro. Appena arrivata a Londra ho trovato subito lavoro come barista in un piccolo coffee shop, ma l’idea era quella di trovare cosa mi piacesse realmente fare. Quello era solo un lavoretto per mantenermi».

Così Irene ha deciso di seguire la sua passione per il true crime e tutte le materie annesse. «In Italia purtroppo la figura del criminologo non è riconosciuta (è riconosciuta la competenza criminologica specialistica associata a diverse professionalità, non esiste un albo dei criminologi; e non esiste neppure una laurea specifica in ambito criminologico-investigativo). A Londra (e in Uk) invece lo è ed esistono diversi corsi di laurea di tre anni di Criminologia pura o altri come Criminologia e legge, Criminologia e sociologia, Criminologia e psicologia. Cosi ho deciso nel settembre 2019 di fare domanda in cinque diverse università. Tutte e cinque mi hanno offerto un posto e ho deciso di accettare quello alla University of Westminster data la sua fama e la sua posizione centrale del campus in Oxford circus».

Studiare a Londra è sicuramente diverso rispetto al farlo in Italia. «Frequentare l’università qui è molto stimolante, sia per quanto riguarda le materie di studio, i metodi di apprendimento, le esperienze lavorative e quelle extra curriculari. Un esempio sono anche le diversissime società istituite nell’University of Westminster e ovviamente io faccio parte dell’Italian society, dove ho conosciuto un sacco di altri studenti italiani. Posso permettermi di dire che le università a Londra sono un po’ meno teoriche delle università italiane ma ti preparano molto al mondo lavorativo. Il corso di Criminologia tocca tantissimi aspetti della società di oggi e ti permette di creare un tuo pensiero critico. La maggior parte delle volte gli studenti vengono valutati su dei saggi o ricerche e la cosa che più mi piace è che gli insegnanti vogliono che tu esprima il tuo parere, il tuo pensiero su qualsiasi argomento. Più ti esprimi, meglio vieni valutato».

Nell’agosto del 2022, Irene su base volontaria ha iniziato a frequentare il progetto chiamato «Convict criminology», che le ha permesso di entrare in diverse carceri nel Regno Unito. «Il “Convict criminolgy “ è un movimento attivista di ricerca guidato da ex detenuti, nato negli Stati Uniti negli anni ‘90 e approdato nel Regno Unito nel 2010. Questa materia fornisce una prospettiva interna sul crimine e sulla giustizia attraverso il lavoro di detenuti ed ex detenuti che attualmente studiano nell’istruzione superiore, avendo la possibilità di studiare il lavoro di universitari affermati che hanno scontato pene detentive in passato. Dal 2012 il mio insegnante e altri collegati hanno creato un gruppo di ricerca “Convict criminology” che ha avviato con successo diversi programmi di istruzione superiore che prevedono che gli studenti lavorino insieme ai detenuti per studiare e collaborare alla stesura di documenti accademici sottoposti a revisione paritaria e a revisioni politiche. Quando l’insegnante di questa materia mi ha chiesto di essere la sua assistente e di aiutarlo con l’organizzazione di questo progetto, nonostante fosse un progetto per i ragazzi del master e io non ero ancora laureata, ho accettato e così ho iniziato a essere parte attiva andando una volta al mese in 5 diverse carceri nel Regno Unito e organizzando il diverso materiale per i gruppi di studio».

Lo scopo principale del progetto è creare delle ricerche accademiche scritte da studenti universitari e studenti universitari in prigione. «Nel giugno del 2023 abbiamo anche organizzato una conferenza di quattro giorni con ospiti ricercatori della materia internazionali (da Padova, Brasile, Argentina e Usa). Ogni giorno siamo andati in un carcere diverso, dove gli studenti dentro hanno presentato le loro ricerche e gli ospiti hanno spiegato i loro progetti di studio all’interno dei carceri nei loro Paesi. Il titolo della conferenza era “Prospettive carcerarie interne in Europa e nelle Americhe”. Inoltre, tra le varie esperienze universitarie c’era la possibilità di vincere una borsa di studio per fare un’esperienza globale. Ho fatto domanda per fare tre settimane di volontariato in Sri Lanka e l’ho vinta. Ho speso così il mese di agosto in un piccolo villaggio nel Sud dello Sri Lanka a insegnare inglese ai bambini di un asilo. È stata un’esperienza che rimarrà per sempre nel mio cuore, la gioia costante dei bambini e delle persone dello Sri Lanka nonostante abbiano davvero poco. È stato anche un modo per conoscere delle persone stupende, sono partita da sola ma sono tornata con una marea di nuovi amici».

Irene quindi oggi ha trovato la propria strada, riuscendo a seguire la propria passione. «L’Italia però certamente mi manca. Mi manca uscire con i miei amici e stare con la mia famiglia, anche se al momento torno spesso, perché per mantenermi a Londra lavoro in remoto (da casa mia a Londra) per una compagnia di logistica bergamasca, “Al.Mo Logistic”, e una volta al mese torno qualche giorno per andare in ufficio. E la fortuna è che la sede è nel mio paese natale, Cologno al Serio, quindi mi offre anche la possibilità di spendere del tempo con la mia famiglia e i miei amici». E il futuro? «Ho ricevuto un’offerta per un master in Criminologia globale che ho iniziato a settembre 2023, quindi per un anno sarò ancora impegnata nell’ambito accademico. Nel futuro, comunque, mi vedo stabile a Londra e il mio progetto è di continuare a lavorare nelle carceri e offrire educazione ai detenuti. La mia idea è che offrire educazione alle persone le aiuti a migliorare e cambiare determinati aspetti delle loro vite. Inoltre, migliora la vita del detenuto, stimola la sua mente, gli dà qualcosa per cui lottare e spesso ha l’ulteriore vantaggio di far sì che il detenuto usi le sue nuove abilità a vantaggio di altri. Il “fare carriera” è sempre importante, che sia in libertà o dietro le sbarre».

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