
Cronaca / Bergamo Città
Sabato 19 Aprile 2025
Borgo Santa Caterina, in una settimana addio a quattro centenari
I LUTTI. Il Borgo d’Oro ha perso Giovanni Moraschini, Antonietta Ghinzani, Giovanna Toffalori e Valter Bresciani. «Custodi di una memoria viva».
Quattro funerali in pochi giorni, quattro lutti che colpiscono lo stesso quartiere, lo stesso cuore cittadino. Vite accomunate da un’età straordinaria. Un fatto eccezionale per un solo rione, nella storia recente di Bergamo. Il Borgo d’Oro – come viene chiamato con affetto e orgoglio lo storico Borgo Santa Caterina – perde in una sola settimana quattro centenari.
I lutti in Borgo Santa Caterina
Quattro figure che hanno attraversato il Novecento e parte del nuovo millennio. Il primo a spegnersi è stato Giovanni (detto Gianni) Moraschini, alla vigilia del suo 101° compleanno. Figura conosciutissima, non solo per l’età avanzata, ma per l’esempio umano e civile che ha rappresentato per decenni. Uomo colto, di grande fede, dalla signorilità d’altri tempi, Moraschini aveva dedicato tempo, energie e intelligenza alla parrocchia, alla musica, alla memoria. Deportato nei lager durante la Seconda guerra mondiale, testimoniava con discrezione la tragedia dell’internamento. «Se ho resistito a quello, nulla può più spaventarmi», diceva. Non era solo una frase, ma uno stile di vita: sobrio, tenace, sempre pronto a mettersi a disposizione. Nel quartiere lo ricordano ai concerti, ogni mattina alla Messa delle 9 nella chiesa prepositurale – nel servizio all’altare – e immancabile alla catechesi degli adulti. Impeccabile, generoso, profondamente composto.
«È come se il loro silenzioso saluto fosse una Pasqua vissuta fino in fondo. Ringraziamo il Signore per il lungo cammino di fede e di vita di queste persone nella nostra comunità»
Pochi giorni dopo, proprio nel giorno del suo 101° compleanno, è venuta a mancare Antonietta Ghinzani. Una vita intera trascorsa nel Borgo, tra famiglia, lavoro e dedizione alla Madonna Addolorata, venerata nel santuario incastonato nel cuore di Santa Caterina. Il giorno della sua nascita ha coinciso con quello della sua morte, come se il tempo avesse voluto chiudere un cerchio perfetto. Poi la notizia della scomparsa di Giovanna Toffalori, conosciuta da tutti come Nori. Anche lei avrebbe compiuto 100 anni entro l’anno. Di origini friulane, era giunta nel Borgo dove aveva gestito insieme alla famiglia l’allora trattoria «Mamma Grande» in via Nazario Sauro. Anche il marito, anni fa, si era spento centenario. Infine Valter Bresciani, morto anch’egli alla vigilia del secolo di vita. Mantovano, si era trasferito a Bergamo come geometra all’Ufficio tecnico erariale. Persona buona, gioviale, di grande umanità, abitava in viale Giulio Cesare (le sue esequie si celebrano oggi alle 10, sempre in Santa Caterina). Quattro vite centenarie, quattro storie che attraversano un secolo. Il Borgo d’Oro non perde soltanto quattro anziani, ma una generazione intera: testimoni silenziosi di un tempo che resisteva nei gesti, nei racconti, nella presenza.
Quasi come se si fossero chiamati tra loro, nel giro di pochi giorni hanno lasciato insieme questa terra, come a suggellare un legame che va oltre la vita. A sottolinearlo è stato anche monsignor Pasquale Pezzoli, prevosto della comunità, che ha presieduto i riti funebri, accompagnando l’ultimo saluto con parole semplici ma cariche di gratitudine, preghiera e vicinanza ai familiari: «Quattro vite lunghe un secolo si sono concluse nel tempo in cui la Chiesa canta la vita che non muore. È come se il loro silenzioso saluto fosse una Pasqua vissuta fino in fondo. Ringraziamo il Signore per il lungo cammino di fede e di vita di queste persone nella nostra comunità. Custodi una memoria viva». «Con loro – ha detto una parrocchiana, Mina Burini – perdiamo una parte del nostro sguardo sul passato. Sono stati testimoni, con una semplicità unica, di un tempo e di una memoria preziosa che loro stessi hanno sempre incarnato e tramandato nel nostro Borgo».
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