L’amore a fumetti, una storia vera in «Bergamo mon amour» di Riva

FIERA DEI LIBRAI. Lo scrittore sabato 3 maggio dalle 16.30 presenta il suo libro: «Racconto con le strisce una passione realmente vissuta».

Dalle corrispondenze di guerra a un fumetto. Da Balcani, Medioriente, giovani calciatori africani ad una storia prevalentemente bergamasca.Sabato 3 maggio, dalle 16,30, nella Sala Lettura della grande tensostruttura della Fiera dei Librai, il giornalista e scrittore nembrese Gigi Riva presenta il suo primo libro a balloons e stripes: «Bergamo, mon amour», quinto dei dieci titoli della collana «Nuvole in città» dell’editore napoletano Diego Guida (una presentazione in anteprima, dato che il libro sarà in vendita, in libreria e sui siti online, dal 9 maggio). Un giro d’Italia a fumetti, ogni tappa affidata ad uno scrittore, tra cui Margherita Oggero (Torino) e Alessandro Bergonzoni (una città immaginaria).

La storia ce la racconta lo stesso Riva: «Siamo nei primi anni Sessanta, a Parigi, dove un giovane ufficiale jugoslavo, Sasha, 24 anni, è stato mandato per perfezionarsi alla scuola di guerra. Sul Pont des Arts si imbatte in una ragazza, di due anni più giovane, anch’ella a Parigi per imparare la lingua - la ditta per cui lavora ha fitti rapporti con la Francia -. L’attrazione tra i due è irresistibile, trascende ogni controllo, anche se entrambi sono sposati. I tre mesi d’amore si consumano in un lampo. Lei deve tornare a casa. Alla stazione scrive su un biglietto il nome, Adriana, un indirizzo, via Donizetti 21, Bergamo, e lo mette nella tasca di lui. Sanno entrambi che non ci sarà un futuro. Poi, ciascuno fa la sua vita. Lui ripetendosi che è stato fortunato ad avere una moglie meravigliosa, madre perfetta per i suoi figli. Le gratificazioni professionali non gli mancano, tutto sembra procedere per il meglio. Ma dalla mente non riesce a togliersi Adriana, e lo stesso vale per lei. Non può dirsi infelice ma non le è più capitato di vivere quel sentimento che travolge ogni razionalità». Dopo 50 anni, Sasha «rimane solo per la morte di sua moglie. Era stato tentato molte volte di prendere un treno per l’Italia, non l’aveva mai fatto per rispetto di lei. Ora sente che non sarebbe un tradimento, decide di rivedere Adriana». Si mette in viaggio con il solo riferimento di quel biglietto consunto dal tempo, con quell’indirizzo, via Donizetti 21, dove Adriana non abita più. Fine anticipazioni.

Ci si può chiedere, però, come mai, dopo articoli da scenari di guerra, libri sui conflitti nella ex Jugoslavia, il fumetto. «È il fumetto che ha scelto me - chiarisce Riva -. L’editore, Diego Guida, ha deciso di fare una serie di libri a fumetti con storie ambientate in diverse città italiane. Mi aveva chiesto Milano, ma ho preferito fare la mia città, Bergamo. Mi sono chiesto che storia mettere in campo. Ho voluto fosse una storia d’amore, tratta da una storia vera, che ho romanzato, cambiando il nome di lui e conservando il vero nome di lei, Adriana. È accaduta nel ’64. Lui me l’ha raccontata nel 2005 o 2006. Io l’ho aiutato a cercare, per tre giorni Adriana a Bergamo. L’indirizzo, ovviamente, non corrisponde».

È una storia «esemplare, che unisce tre città a me care: lui è di Sarajevo, Parigi è la città che mi piace di più al mondo, Bergamo è la mia città». La linea editoriale è disegnare la città e le sue maggiori bellezze: «Faccio fare al mio personaggio un percorso in Bergamo Alta. Quando scrivi un libro sei da solo, il fumetto è un’opera collettiva. È stato bello conoscere questo mondo. Sono stato fortunato, ho lavorato con professionisti che sono tra il meglio che offre il fumetto italiano. Alessandro Rossetti, lo sceneggiatore, ha reso il racconto “fumettabile” come si dice in gergo. Marzio Mariani, Manlio Truscia e Nives Manara, sorella di Milo, autrice anche della copertina, si sono divisi i sei capitoli. Gianni Allegra, Alessio Atrei, Marco De Angelis, Federico Gennari, Cecco Mariniello, Marilena Nardi, Marcello Toninelli hanno impreziosito il tutto con alcune tavole a colori. Dopo diverso tempo ha ripreso in mano la matita il mitico Giuliano. Lido Contemori, oltre a dare il suo contributo, è anche l’anima e il coordinatore dell’intero gruppo dei “nuvolisti”, autodefinitisi “la Confraternita del sacro tratto».

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