Maltrattata dal figlio, la mamma lo denuncia: 28enne violento allontanato da casa

IL CASO. La madre, vittima di ripetute aggressioni fisiche e verbali, ha trovato il coraggio di denunciare. A carico del figlio scatta la misura cautelare disposta dal Tribunale di Bergamo.

Bassa Bergamasca

In una paese della Bassa Bergamasca lo scorso 4 luglio, i carabinieri hanno dato esecuzione a una misura cautelare di allontanamento dalla casa familiare nei confronti di un giovane di 28 anni, residente nel comune. L’uomo è stato inoltre raggiunto dal divieto di avvicinamento e di comunicazione con le persone offese, in particolare con la madre e la sorella.

Una storia di violenza domestica e disagio

la madre del giovane si era rifugiata dalla suocera dopo essere stata aggredita fisicamente dal figlio, esasperata da episodi che si ripetevano da tempo

Il provvedimento nasce da un intervento dei militari effettuato lo scorso 9 giugno, in seguito a una chiamata per lite familiare. Giunti sul posto, i carabinieri hanno scoperto una situazione di estrema tensione: la madre del giovane si era rifugiata dalla suocera dopo essere stata aggredita fisicamente dal figlio, esasperata da episodi che si ripetevano da tempo.

Secondo quanto denunciato dalla donna, le violenze — sia verbali che fisiche — si sono aggravate nel tempo, anche con episodi in cui il 28enne avrebbe lanciato oggetti contro di lei, spesso in preda all’abuso di alcol e sostanze stupefacenti. Il giovane nutriva inoltre forte risentimento nei confronti della madre, ritenendola responsabile del proprio arresto per spaccio nel 2024, episodio che sembra aver intensificato l’ostilità familiare.

Il ruolo della Procura e la tutela delle vittime

Sulla base di un grave quadro indiziario e delle dichiarazioni raccolte, la Procura della Repubblica di Bergamo ha richiesto al giudice per le indagini preliminari l’adozione di un provvedimento urgente. Il gip ha così disposto l’allontanamento del 28enne dalla casa familiare, stabilendo un divieto di avvicinamento entro 500 metri e il divieto assoluto di contatti con la madre, la sorella e gli altri congiunti prossimi.

Un segnale chiaro contro la violenza domestica

L’intervento dei carabinieri e l’azione tempestiva dell’autorità giudiziaria rappresentano un segnale forte a tutela delle vittime di violenza domestica, in un contesto dove troppo spesso il silenzio e la paura rallentano le denunce. «Questo caso ricorda quanto sia importante l’intervento immediato delle forze dell’ordine e il sostegno istituzionale per rompere la spirale dell’abuso e proteggere chi è più vulnerabile, soprattutto all’interno delle mura di casa» fanno un appello i carabinieri.

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