Marco: «A 42 anni ho cambiato vita: sales manager in Australia»

LA STORIA. Marco Pirrone si è trasferito da Bergamo a Sydney in un’azienda che si occupa di trasporti internazionali. «Amo i viaggi in solitaria: il primo in Iran nel 2016».

Una storia di viaggi, curiosità e coraggio quella di Marco Pirrone, classe 1982 originario di Torre Boldone, che, nel 2024, all’età di 42 anni, ha deciso di rivoluzionare la sua vita, partendo per l’Australia. Dopo il diploma al liceo scientifico «Amaldi» di Alzano Lombardo, Marco si iscrive all’Università degli Studi di Bergamo, dove consegue la laurea triennale in Scienze della comunicazione. Terminati gli studi, intraprende il suo percorso professionale nel settore dei trasporti internazionali, ricoprendo nel corso degli anni ruoli commerciali in diverse aziende operanti in questo ambito e, da ultimo, in una multinazionale con circa 200 uffici dislocati in tutto il mondo.

«Il mio lavoro consiste nella gestione dal punto di vista commerciale di servizi di trasporto internazionale: spedizioni via mare e via aerea, consulenze doganali, servizi di logistica e distribuzione per aziende medio/grandi che operano in mercati esteri» spiega. La svolta dal punto di vista personale avviene nel 2016, quando decide di partire da solo per l’Iran. «Sono sempre stato affascinato dal Medio Oriente, era un viaggio che sognavo da tempo – racconta –: contro ogni aspettativa ho trovato un Paese incredibilmente accogliente, con persone dal cuore d’oro pronte a ospitarmi e aiutarmi. Quell’esperienza mi ha cambiato per sempre: mi ha spinto a uscire dalla mia zona di comfort, a esplorare nuovi mondi e a smontare i miei preconcetti».

Il viaggio in Iran nel 2016

Da quel momento, il viaggio diventa parte integrante della vita di Marco che visita diversi Paesi in Medio ed Estremo Oriente, preferendo partire da solo per immergersi maggiormente nelle culture locali. Durante la pandemia, intuendo l’arrivo di un secondo lockdown, si trasferisce a Gran Canaria, dove lavora in smart working per sei mesi. «Nel 2021 sono rientrato in Italia, ma sono ben presto tornato a Gran Canaria e ho svolto altri periodi in smart working a Tenerife e in Marocco – racconta –: ho imparato a costruire una nuova routine in diverse parti del mondo e ho scoperto quanto sia stimolante confrontarsi nella propria quotidianità con usi e costumi diversi».

La partenza per l’Australia

Tra agosto e settembre 2023, Marco parte per l’Australia per un viaggio di lavoro di due settimane, con l’obiettivo di incontrare clienti e potenziali partner. Al termine della trasferta, gli viene offerta la possibilità di trasferirsi stabilmente nella filiale australiana dell’azienda. Dopo un’attenta riflessione, accetta la proposta e, completate le pratiche per il visto con lo sponsor aziendale, nel 2024 si trasferisce ufficialmente. «Ovviamente quando si intraprende una scelta che stravolge la propria vita la motivazione non può essere solo economica, si deve avvertire una spinta interiore – sottolinea –. All’inizio è insorto qualche timore: dopotutto non si trattava di trasferirsi in Europa, a poche ore di volo da casa, ma dall’altra parte del mondo, con un fuso orario opposto e stagioni invertite. Insomma, un cambiamento radicale, ma ero convinto di voler partire».

L’Australia, spesso immaginata come estensione del mondo anglosassone, si rivela un mosaico culturale straordinario. «Se si parlasse dei veri australiani autoctoni, si dovrebbe far riferimento alla cultura aborigena, che, a seguito della colonizzazione, si è ridotta a un gruppo estremamente ristretto – racconta –. Oggi, però, l’Australia è una fusione di religioni, etnie, culture e tradizioni». L’Australia, terra di migrazioni, dà la possibilità a chi vi abita di scoprire

«In Australia per il visto ho dovuto fare una sorta di giuramento e affermare che avrei rispettato qualsiasi razza, cultura e religione, a testimonianza del loro profondo rispetto per la diversità»

e scoprirsi ogni giorno, mantenendo una mentalità aperta al confronto con l’altro che consenta di vedere le differenze come elemento arricchente nelle relazioni interpersonali. «Per fare un esempio, nel nostro ufficio a Sydney siamo circa 40 persone e, solo tra noi, vi sono 15 nazionalità diverse: questo è solo uno spaccato di quella che è la realtà australiana – racconta –: si può fare il giro del mondo restando nel centro di Sydney per la varietà di ristoranti, persone e celebrazioni tipiche che vi si possono ritrovare. Quando mi è stato concesso il Visa, infatti, ho dovuto fare una sorta di giuramento per affermare che avrei rispettato qualsiasi razza, cultura e religione, a testimonianza del loro profondo rispetto per la diversità».

Australia multiculturale

L’Australia, oltre all’aspetto sociale, offre luoghi spettacolari: «Montagne, deserti, spiagge, città… c’è sempre qualcosa di nuovo da esplorare – commenta Marco Pirrone – certo, il costo della vita è alto, ma gli stipendi sono davvero ben proporzionati, diversamente dall’Italia». A distanza di un anno dal trasferimento, Marco si dice soddisfatto della sua scelta: «Il confronto quotidiano con culture diverse è un’enorme fonte di crescita, ti spinge necessariamente a uscire dalle tue consuetudini – racconta –. Quando sono tornato a Bergamo, mi sono reso conto di quanto sia chiusa la nostra mentalità. Qui sono abituato a interagire ogni giorno con persone da tutto il mondo, mentre a Bergamo tutto sembra uniformato e ciò che non rientra in certi standard viene subito visto con diffidenza».

Un altro aspetto che lo ha colpito è la percezione della sicurezza: «A Bergamo o a Milano non mi sentirei sicuro se dovessi girare a piedi o con i mezzi pubblici per rientrare a casa di notte, mentre in Australia questa è la normalità – spiega – certo, mi mancano gli affetti, la famiglia e i luoghi della mia infanzia. Ogni volta che torno, mi piace riprendere le mie abitudini, come passeggiare ad Astino o in Città Alta. Ma vivere all’estero ti permette di osservare il contesto in cui sei cresciuto con occhio più critico».

Il concetto di work-life balance

Uno degli insegnamenti più preziosi dell’esperienza australiana è stato il concetto di work-life balance, tendenzialmente ignorato nel Nord Italia. «Qui il tempo libero viene valorizzato: si dà importanza allo sport, agli amici, alla famiglia. Il lavoro è solo una parte della vita e non deve essere l’unico aspetto che definisce una persona. Ciò si riflette in modo evidente nello spirito delle persone locali: sono più rilassate, più sorridenti. L’australiano ti saluta per strada, ti batte il cinque anche se non ti conosce. A Bergamo, invece, ci si evita con lo sguardo, non ci si sorride e pare in settimana si viva solo in funzione del lavoro, è proprio una mentalità diversa qui».

Il rientro in Italia non è in programma

Per il momento Marco non prevede un rientro stabile in Italia: «Per diversi anni ora sarò impegnato qui, poi vedrò che opportunità si apriranno e non escludo altri trasferimenti, magari un po’ più vicino casa, ma non in Italia – rivela –. Viaggiare apre la mente, fa crescere e porta a scoprire la ricchezza e varietà del nostro mondo. A casa, a Curno, ho una mappa dorata dove, man mano che rientro da un viaggio, “gratto” il Paese, colorandolo. Ogni volta che guardo quella mappa, nonostante tutti i viaggi effettuati, mi sembra di non aver visto ancora nulla e mi riprometto che l’esplorazione continuerà sempre. Dare colore a nuovi luoghi non è solo un modo per ricordare le mete raggiunte, ma un simbolo del cambiamento interiore che ogni viaggio porta con sé. Il mio desiderio è arricchirla il più possibile, e mi auguro che ognuno possa fare lo stesso con il proprio mappamondo».

Bergamo senza confini

Essere più vicini ai bergamaschi che vivono all’estero e raccogliere le loro esperienze in giro per il mondo: è per questo che è nato il progetto «Bergamo senza confini» promosso da «L’Eco di Bergamo» in collaborazione con la Fondazione della comunità bergamasca onlus. Per chi lo desidera è possibile ricevere gratuitamente per un anno l’edizione digitale del giornale e raccontare la propria storia. Per aderire scrivete a: [email protected].

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