Omicidio di Mapello, dopo 7 mesi fissati i funerali della vittima

LUTTO. Stefania Rota era stata uccisa dal cugino lo scorso febbraio al culmine di una lite: il cadavere era stato rinvenuto il 21 apriledopo una denuncia per scomparsa. Lunedì 28 agosto l’ultimo saluto nella parrocchiale del paese.

Il Tribunale di Bergamo, venerdì 25 agosto, ha autorizzato la sepoltura di Stefania Rota, 62 anni, di Mapello, uccisa dal cugino Ivano Perico. Quest’ultimo abitava con la famiglia nella casa confinante con quella della signora Rota. La salma della vittima è composta nella camera mortuaria dell’ospedale Papa Giovanni XXIII e il 28 agosto il servizio di onoranze funebri Regazzi la porterà nella parrocchiale di Mapello, dove, alle 15, sarà celebrato il funerale. Al termine, la salma verrà portata al cimitero di Bergamo per la cremazione.

Ritrovamento e indagini

Il corpo senza vita di Stefania Rota, che abitava in via XI febbraio, a Mapello, era stato rinvenuto venerdì 21 aprile dai carabinieri di Ponte San Pietro intervenuti in seguito a una denuncia di scomparsa. I militari avevano chiesto l’intervento dei vigili del fuoco di Bergamo per forzare la porta dell’abitazione: la donna era stata trovata su un tap

peto del salotto ormai senza vita. In un primo momento era stata autorizzata la rimozione del cadavere per la sepoltura ed era già stato fissato il giorno del funerale: la scena infatti era compatibile con una morta per cause accidentali o un malore. Invece il giorno dopo, su ordine del magistrato,la salma è stata trasportata alla casa mortuaria dell’ospedale Papa Giovanni XXIII per l’autopsia. Nel contempo i carabinieri di Ponte San Pietro avevano svolto ulteriori indagini nell’abitazione.In quell’occasione era emerso che l’auto, una Ford Fiesta di colore blu, non c’era. Inoltre nell’ abitazione i militari non avevano rinvenuto la borsa, il portafoglio e il cellulare.

L’ammissione del cugino

Sulla base di queste anomalie sono iniziate serrate indagini, coordinate dal Gip del Tribunale di Bergamo, che si sono poi concluse con l’arresto del cugino Ivano Perico. Portato in carcere a Bergamo il 13 maggio scorso con l’accusa di omicidio volontario, Perico ha infine ammesso quanto gli era stato contestato. L’uomo, ex rappresentante commerciale di un birrificio, ha spiegato di aver ucciso la cugina Stefania Rota l’11 febbraio scorso al culmine di una lite scoppiata per questioni catastali. E ammise anche di essere anche l’autore del raid incendiario del 3 marzo ai danni dello studio del geometra che aveva curato la pratica per la cugina

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