Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 05 Novembre 2025
Rubavano nelle ville del Nord Italia: arrestati. Due furti anche a Monterosso
I CARABINIERI DI PORDENONE. In carcere due persone, si cercano altri due complici. Tredici furti tra febbraio e marzo 2024. Auto di cilindrata potente, agivano tra le 17 e le 20: portavano via gioielli e persino il salvadanaio dei bimbi.
I carabinieri del Nucleo investigativo di Pordenone hanno rintracciato e arrestato due albanesi, destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Pordenone in quanto ritenuti responsabili di 13 furti in abitazione commessi tra febbraio e marzo 2024 a Bergamo e in varie province tra cui Pordenone, Udine, Venezia e Cremona. L’indagine ha permesso di ricostruire l’attività di una banda specializzata in furti in abitazioni isolate. Altri due complici sarebbero al momento irreperibili e sono ricercati. Gli arrestati dovranno rispondere anche di ricettazione di auto rubate, riciclaggio e resistenza a pubblico ufficiale. Due i furti accertati a Bergamo risalenti al marzo 2024 in abitazioni di via Ponchia a Monterosso.
Usavano auto di potente cilindrata
L’indagine, denominata «Amg» e coordinata dalla Procura di Pordenone, è stata avviata dopo un furto avvenuto a San Vito al Tagliamento, dove una vettura di potente cilindrata era stata vista fuggire da un luogo del reato. Seguendo le tracce del veicolo, risultato rubato, i militari hanno identificato i quattro presunti responsabili, di nazionalità albanese, senza fissa dimora e gravitanti nel milanese, e collegati, appunto, a 13 furti in abitazione (9 avvenuti e 4 tentati) tra Pordenone, Udine, Venezia, Bergamo e Cremona. Due componenti del gruppo, un 24enne e un 31enne, sono stati rintracciati rispettivamente nel carcere di Lodi e in un’abitazione di Tradate (Varese), dove era ai domiciliari; altri due complici sono tuttora ricercati.
Razziavano anche i salvadanai dei bimbi
La banda agiva con precisione militare: arrivava con auto sportive rubate - cui apponeva targhe di volta in volta diverse, appena rubate anch’esse - i componenti si tenevano in collegamento con walkie-talkie, scavalcavano cancelli, forzavano serramenti e razziavano denaro, gioielli e persino i salvadanai dei bambini, fuggendo poi a grande velocità. I furti avvenivano in orario pomeridiano e serale, solitamente tra le 17 e le 20, approfittando di solito dell’assenza dei proprietari delle case. Al termine, la banda tornava alla «base», nel milanese, lasciando rapidamente i territori che avevano razziato.
In occasione dei 4 furti che non sono riusciti a portare a termine, la loro azione è stata disturbata dalla presenza dei proprietari in casa o dall’attivarsi di allarmi sonori, che li hanno messi in fuga. In un altro caso, durante un controllo a Crema, i ladri avrebbero forzato un posto di blocco, mettendo a rischio i militari e i passanti.
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