Zona Blu, prevenzione e cura del tumore

IL PROGETTO CIVICO. Coinvolge imprenditrici, libere professioniste e manager.

Affrontare un cancro e ripartire, con nuove quotidianità e nuovi orizzonti, progetti per sé ma non solo. È quello che è accaduto a Michela Patrini, 48enne di Bergamo, esperta di comunicazione, per la quale il tumore, la cura e la guarigione hanno rappresentato uno spartiacque: «Ho iniziato a chiedermi che cosa e chi mi facevano davvero stare bene – rivela -. Dal 2019 è partita così una trasformazione, che ha riguardato vari ambiti della mia vita».

La «ricerca della felicità» e della cosiddetta «Zona Blu» (nel mondo si definiscono così i luoghi con la qualità di vita migliore, dove si trova la maggiore concentrazione di centenari) si è spostata anche all’esterno e ha coinvolto dal 2020 altre bergamasche. Imprenditrici, libere professioniste e manager che hanno iniziato a riunirsi in modo informale e con una certa regolarità. «Il progetto civico Zona Blu è nato così e grazie alla collaborazione con la counselor oncologica e patient advocate Savina Baschenis, con Anita Pezzotta, Laura Castoldi e Alessandra Gotti», continua. Il loro obiettivo? G enerare un impatto positivo sulla comunità. Ne è un esempio il progetto «Prevenzione è Cura» che vuole promuovere stili di vita sani e sostenere la cultura della prevenzione attraverso azioni concrete come la raccolta fondi, appena lanciata, per acquistare un ecografo portatile e due postazioni informatiche da destinare alla Casa di Cura San Francesco.

La donazione sarà gestita dall’associazione La Bisaccia della Provvidenza ets, che sostiene e promuove progetti sanitari a beneficio della clinica

«Usati in condivisione dai reparti di Cardiologia e Oncologia, serviranno – continua Patrini - a potenziare le diagnosi precoci, a ridurre i tempi di accesso agli esami e a migliorare l’integrazione dei dati clinici. La scelta è ricaduta sulla San Francesco perché si tratta di una realtà che porta con sé importanti valori etici e in cui la persona è posta al centro. I medici sono molto empatici. Questo crea un rapporto di valore con il paziente, che viene seguito in tutto il suo percorso terapeutico con umanità e sensibilità». La donazione sarà gestita dall’associazione La Bisaccia della Provvidenza ets, che sostiene e promuove progetti sanitari a beneficio della clinica.

Una serata benefica

Chiunque potrà contribuire anche partecipando al galà «Evento Uno», in programma sabato 22 novembre dalle 18 al Settecento Ristorante & Hotel di Presezzo (per partecipare ). «La serata - anticipa Patrini - unirà intrattenimento e momenti conviviali con approfondimenti scientifici, grazie alla partecipazione del dottor Elio Staffiere, responsabile del Reparto di Cardiologia e il cardio-oncologo Francesco Pattarino, medici della Casa di Cura San Francesco».

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