Michele, elettricista e pasticciere: «Ecco il segreto del mio panettone premiato da Igino Massari»

L’INTERVISTA. Il Natale si avvicina e che Natale è senza un panettone? Quella che vi raccontiamo oggi è la storia di un panettone non comune, quello di Michele Pacchiana, elettricista di Scanzorosciate, che nel tempo libero ha coltivato una passione. Impegno e dedizione poi l’hanno portato a creare un’eccellenza: il panettone più buono d’Italia nella categoria dei pasticcieri amatoriali.

Scanzorosciate

Michele Pacchiana, elettricista di Scanzorosciate, ha conquistato il primo posto nella sezione amatoriale del concorso «Panettone Senza Confini 2025», una delle competizioni più autorevoli dedicate al grande lievitato italiano. Dalla passione nata in cucina da bambino fino al riconoscimento nazionale. Un successo che racconta una storia di dedizione, studio e amore per il lievito madre, coltivato con pazienza anno dopo anno, tra lavoro, famiglia e sperimentazioni domestiche.

«Ho sempre avuto una grande passione per il cibo in generale, ma soprattutto per tutto ciò che lievita». Michele Pacchiana racconta così l’origine di un interesse che affonda le radici nell’infanzia, stimolato dalla mamma e cresciuto nel tempo fino a diventare una vera e propria vocazione. La svolta arriva nel 2019, quando decide di creare da zero il suo lievito madre e di realizzare il primo grande lievitato: «Era uscito parecchio buono e da lì mi sono convinto ad approfondire, seguendo corsi e studiando sempre di più».

Dal primo panettone al concorso nazionale

Negli anni successivi Michele affina tecnica e conoscenze, lavorando sulle fermentazioni, sulle materie prime e sul mantenimento del lievito madre. Un percorso di crescita costante che lo porta a presentare un prodotto sempre più strutturato e consapevole.

Il risultato è il panettone che gli ha permesso di vincere Panettone Senza Confini, concorso nato dalla collaborazione con Conpait (Confederazione Pasticceri Italiani), fondata dal maestro Iginio Massari, e dagli Ambasciatori della Pasticceria Italiana, che riunisce alcune delle migliori eccellenze del settore.

Panettone Senza Confini

Negli ultimi anni il concorso ha deciso di valorizzare anche la categoria amatoriale, riconoscendo come molti appassionati abbiano raggiunto livelli di qualità molto elevati. «Hanno visto che gli amatori stanno portando prodotti davvero validi – spiega Pacchiana – e hanno deciso di introdurre e premiare anche questa categoria. Per me è stato un grande onore».

Elettricista di giorno, panettiere di notte

Di professione Michele fa l’elettricista, con turni impegnativi e reperibilità anche notturna. È proprio nel poco tempo libero che trova lo spazio per sperimentare: «Quando riesco a ritagliarmi qualche momento faccio prove in casa, poi sfrutto parenti e amici per gli assaggi». Il panettone, però, non è mai un prodotto “finito”. È una fissa, sono un po’ innamorato del panettone. Lo miglioro di anno in anno, non sono ancora arrivato a dire: questo è il mio panettone definitivo».

Materie prime di qualità e lievito madre

Alla base del suo successo ci sono ingredienti selezionati, una gestione accurata del lievito madre e uno studio continuo: «Il mantenimento del lievito viene fatto in modo diverso, è tutto studiato. Il mio panettone lo penso e lo curo durante tutto l’anno». Un’attenzione che si riflette in un prodotto ricco, come vuole la tradizione: burro, uova, canditi e uvetta di qualità, senza compromessi.

Il giudizio più dolce? Quello della figlia Aurora

Tra gli assaggiatori più sinceri c’è la figlia Aurora, due anni e mezzo: «Quando lo vede lo chiama già per nome (il panettone), va a cercare uvetta e canditi perché le piacciono tantissimo». Un assaggio con moderazione, però: «È un prodotto molto sostanzioso, ricco di grassi e uova. Se vuoi fare un panettone di qualità deve essere così. Lo mangia, ma con parsimonia».

Un orgoglio per Scanzorosciate e per Bergamo

Il successo di Michele Pacchiana rappresenta anche un motivo di orgoglio per Scanzorosciate e per tutto il territorio bergamasco, che ancora una volta dimostra di saper esprimere talento, passione e qualità anche fuori dai laboratori professionali. Una storia che profuma di lievito madre, pazienza e amore per le cose fatte bene.

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