La fuga dalla guerra nel racconto di Boni

L’APPUNTAMENTO. Giovedì sera 25 settembre alla Chiesa della Madonna del Bosco Cesvi presenta il docu-film realizzato e interpretato dall’attore sul campo profughi di Palabek, in Uganda. Sarà presente Alessio Boni.

Una voce per chi non ne ha, uno sguardo che non distoglie gli occhi. Giovedì sera 25 settembre alle 20.15, alla Chiesa della Madonna del Bosco a Bergamo (via Madonna del Bosco, 58), Cesvi presenta il docu-film «Lo sguardo dell’altro – Palabek, Uganda», un racconto autentico e potente realizzato e interpretato da Alessio Boni, attore e ambasciatore dell’organizzazione umanitaria. Durante la serata, moderata da Monsignor Giulio Dellavite, delegato vescovile, interverranno anche Maurizio Carrara, presidente onorario Cesvi, e Roberto Vignola, vice direttore generale dell’associazione. Sarà un’occasione per ascoltare testimonianze dirette, comprendere il contesto umanitario del campo profughi di Palabek, nel nord dell’Uganda, e riflettere sul ruolo della solidarietà internazionale. All’incontro sarà presente anche Alessio Boni.

Il documentario, nato dall’esperienza sul campo di Alessio Boni in un emozionante viaggio insieme a Cesvi, offre uno spaccato toccante sulla vita quotidiana dei 91mila rifugiati sud sudanesi costretti a fuggire dalla guerra e della fame, ospitati nel campo di Palabek, nel cuore dell’Uganda, in condizioni estreme ma con una resilienza straordinaria dove dolore e speranza si intrecciano e un campo diventa casa. Ogni giorno, uomini, donne e bambini arrivano esausti al confine settentrionale con l’Uganda, fuggendo dal Sud Sudan, un Paese segnato da anni di conflitti e violenze, che hanno spinto milioni di abitanti a lasciare il proprio tetto. La loro odissea è una vera e propria lotta per la sopravvivenza, e per molti il campo profughi di Palabek rappresenta l’ultima speranza.

Il lavoro del Cesvi

Dal 2017, Cesvi opera in questa zona di confine per offrire assistenza, formazione, supporto agricolo e opportunità imprenditoriali, in particolare alle donne. «Qui, nonostante le grandi difficoltà – racconta Boni – i rifugiati vengono accolti, ricevono della terra, una formazione e strumenti per ricostruire una vita dignitosa. Cesvi è al loro fianco, aiutandoli a sperare di nuovo».

La situazione, già critica, è peggiorata drammaticamente a causa del recente taglio dei finanziamenti Usaid, l’agenzia statunitense per lo sviluppo. Oggi solo 1 rifugiato su 3 riceve assistenza alimentare, e anche chi riesce ad accedere agli aiuti ottiene meno della metà del fabbisogno minimo giornaliero. «Abbiamo dovuto interrompere programmi vitali di distribuzione di cereali fortificati per bambini e donne in gravidanza– spiega Roberto Vignola – Una scelta dolorosa che mette a rischio la sopravvivenza di migliaia di persone». Nel campo di Palabek, Cesvi non si limita a fornire assistenza di emergenza. Grazie a progetti di agricoltura sostenibile, formazione professionale e attività generatrici di reddito, l’organizzazione contribuisce a restituire dignità e autonomia alle famiglie rifugiate. Donne che avviano piccole imprese, comunità che imparano a coltivare la terra anche in condizioni difficili, bambini che ricevono istruzione e cibo: Palabek è il simbolo di una resilienza collettiva che merita attenzione e sostegno. «Dietro ogni numero ci sono mani, occhi, storie. Palabek è la forza silenziosa di chi resiste– conclude Vignola – E noi possiamo continuare ad essere il loro appoggio, e la loro possibilità di un domani migliore».

«Lo sguardo dell’altro – Palabek, Uganda» è quindi molto più di un documentario: è un invito a guardare davvero, senza voltarsi dall’altra parte, le sofferenze e la dignità di milioni di esseri umani dimenticati. La serata è aperta a tutti e rappresenta un’opportunità per conoscere da vicino l’impegno di Cesvi e scoprire come ciascuno di noi possa contribuire a cambiare il destino di chi oggi vive nell’emergenza, ma non ha smesso di credere in un futuro migliore.

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