Un Pallone d’Oro in oratorio: Alzano sogna il ritorno di Modric

IL FUORICLASSE. Nel 1997 il croato, ex Real Madrid, ha vinto il torneo dell’Immacolata: «Ora che gioca nel Milan vorremmo incontrarlo».

Ha una bacheca stracolma, dalle sei Champions League conquistate con il Real Madrid al Pallone d’Oro vinto nel 2018. Ma c’è un ricordo d’infanzia, a tinte bergamasche, che occupa un posto speciale nel prestigioso curriculum di Luka Modric, il fuoriclasse croato fresco di trasferimento dagli spagnoli al Milan. La sua prima coppa l’ha alzata ad Alzano Lombardo, nel 1997. Aveva 12 anni e con la maglia dello Zadar vinse da protagonista il torneo internazionale (categoria Esordienti) all’oratorio dell’Immacolata di Alzano.

«L’allora vicepresidente della nostra società, Natale Bucci, era originario di Zara e ogni anno invitava una squadra croata – ricorda Maurizio Mangili, memoria storica dell’Immacolata Alzano -. In finale Modric segnò un gol e fu eletto miglior giocatore della competizione. Ora che è al Milan sogniamo di chiudere il cerchio a quasi 30 anni di distanza. L’incontro è tutto da organizzare. Confidiamo nella disponibilità del Milan. Il nostro desiderio è accogliere Modric in oratorio. Sarebbe un momento speciale per tutta la comunità di Alzano e dell’Immacolata, speriamo di riuscire ad organizzarlo, che sia qui da noi o a Milanello».

Quella trasferta in Bergamasca

Un tuffo nel passato c’era già stato nel 2021, durante la trasferta bergamasca del Real per l’ottavo di Champions contro l’Atalanta, quando l’Immacolata aveva recapitato al croato, tramite i nerazzurri, una maglia celebrativa per i cent’anni della squadra dell’oratorio. «E lui, con nostra grande sorpresa, ci ha fatto consegnare dall’Atalanta la sua maglia numero 10 del Real, con tanto di dedica in ricordo del primo trofeo vinto - ricorda Mangili -. È stata una grande emozione. Peccato solo non averlo incontrato di persona, ma c’era il Covid». Del resto l’esperienza seriana è ricordata con affetto anche da Modric, che ne ha parlato pure nella sua autobiografia: «Conservo bellissimi ricordi di quel torneo, ha un significato speciale per me», ha raccontato il croato nell’intervista di presentazione al Milan. Una storia che intreccia sport e solidarietà. «Erano gli anni della guerra in Jugoslavia - aggiunge Mangili -. Per quei ragazzi il torneo di Alzano era come la Champions League, oltre che un momento di gioia e spensieratezza. Bucci comprò divise e scarpe a tutta la squadra dello Zadar, che ne era sprovvista. E i padri Dehoniani di Albino si attrezzarono per ospitare Luka e compagni. Erano tempi duri in Croazia, cercavamo di dare una mano, ad esempio donando vestiti. Tante famiglie si mobilitavano».  Solo nel 2018 si è scoperto che Modric aveva giocato ad Alzano. «Morto Natale Bucci, i figli hanno trovato, tra i suoi ricordi, anche la foto della premiazione fatta insieme a Marco Marchesi, allora presidente, e abbiamo riconosciuto Luka. Ci siamo attivati per recapitargli la maglia nel 2021, quando era in città, ed ora sogniamo di riabracciarlo ad Alzano».

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