
Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 19 Maggio 2025
Abusi su due bambini: 67enne condannato a 21 anni
IN TRIBUNALE. Un uomo di 67 anni è stato condannato a 21 anni e 4 mesi per atti sessuali su due piccoli, all’epoca minori di 10 anni, che venivano accuditi dalla moglie.
Bergamo
È stato condannato a 21 anni e 4 mesi per atti sessuali su due piccoli, all’epoca minori di 10 anni, che venivano accuditi dalla moglie. La Corte d’assise presieduta da Patrizia Ingrascì (a latere Beatrice Purita) ha emesso la sentenza nei confronti di un 67enne dell’Isola lunedì 19 maggio.
La pena è alta e come entità è assimilabile a quella per un omicidio, perché non è stato possibile applicare la continuazione, in quanto gli episodi contestati, emersi entrambi nel 2022, sono distanti nel tempo fra di loro. Nei confronti di una bambina sarebbe accaduti tra il 2020 e il 2022, quando lei aveva dai 3 ai 5 anni; l’altro bimbo, secondo l’accusa, avrebbe subito atti sessuali tra il 2012 e il 2013 quando aveva 6 e 7 anni.
L’uomo non è mai stato sottoposto a misure cautelari. La maggior parte degli episodi sarebbe accaduta nell’abitazione dove il 67enne viveva con la moglie.
Il pm Guido Schininà aveva chiesto una condanna a 15 anni, partendo dal minimo edittale e applicando il vincolo della continuazione tra i fatti contestati. Il sostituto procuratore nell’udienza di lunedì 19 maggio ha escluso che si sia trattato di una congiura contro il pensionato. Primo perché le famiglie dei piccoli non si conoscevano tra di loro; secondo, perché non avevano motivi di screzio nei confronti dell’imputato.
Il difensore Stefano Paganelli aveva invocato l’assoluzione perché il fatto non sussiste. Al ragazzino, diventato nel frattempo maggiorenne, è stata riconosciuto un risarcimento provvisionale di 50mila euro; 10 mila euro a testa ai suoi genitori (avvocato Luca Bosisio). Ai genitori della piccola, che ora ha 8 anni, andranno in via provvisionale 10 mila euro (avvocato Concetta Sannino). Una volta espiata la pena, ha stabilito la Corte d’assise, al 67enne verrà applicata la libertà vigilata per tre anni. L’imputato può sempre appellare la sentenza.
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