Addio a Giuliano Tropea, maestro di diritto societario

IL LUTTO. Civilista, aveva 82 anni ed era fratello del penalista Marco. Era malato, ma fino a 15 giorni fa era in studio. Sabato i funerali.

Era malato, ma fino a due settimane fa lo si vedeva comparire nel suo studio di via Cucchi 6 a Bergamo. «Come se nulla fosse, lo vedevamo nella sua stanza, la scrivania ricoperta di libri che lui ancora consultava per studiare le questioni, quasi fosse un praticante – ricorda commosso il nipote Riccardo –. Mio zio era appassionato di diritto, gli piaceva approfondire leggendo i trattati. In un’epoca in cui si clicca su internet per ogni cosa, anche da parte di noi avvocati, per me era un esempio quel suo compulsare i volumi».

Chi era Giuliano Tropea

Giuliano Tropea è morto a 82 anni, lasciandosi dietro una carriera ultracinquantenaria (è del 1968 la sua iscrizione all’albo egli avvocati di Bergamo), sempre vissuta nel settore civile. Appartenente a una delle famiglie di legali più note della città, aveva proseguito l’attività del padre Mario e, con il fratello Marco, penalista, nei primi anni ’70 ne aveva ereditato lo studio. I due fratelli sono stati un punto di riferimento per due generazioni di avvocati. Giuliano era specializzato nel diritto societario, dopo avere nei primi anni esercitato anche nel diritto amministrativo. Aveva clienti importanti e negli anni del boom edilizio le principali società immobiliari del territorio si rivolgevano a lui per dirimere le questioni legali.

Il ricordo dei colleghi e degli amici

«Il lavoro era la sua vita», si limita a dire Alberto Nevola, avvocato civilista dello studio che vede tra gli associati, oltre al fratello di Giuliano, Marco, anche il cognato Tino Montagnosi, i nipoti Riccardo e Olivia (figli di Marco) e gli avvocati Alexis Candela e Giuseppe Nicoli.

«Era schivo e riservato, molto dedito allo studio del diritto – lo descrive Riccardo Tropea –. Aveva un’invidiabile capacità di entrare in sintonia con i bisogni delle persone e di dare tutto per aiutare il cliente a risolvere il problema. I suoi colleghi del civile dicono che avesse una visione a 360° della questione: la vedeva sotto tutti i profili, non solo quello giuridico, ma anche sotto altri aspetti, tra cui quello fiscale».

Giuliano Tropea abitava a Mozzo. Lascia la moglie Franca e le figlie Laura e Arianna. La camera ardente è allestita nella Casa funeraria Ceresoli di Ponte San Pietro. I funerali verranno celebrati sabato alle 10 nell’Abbazia di Pontida.

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