Autolinee, dopo oltre due anni riapre la mensa di don Fausto

«Posto caldo».Sabato 24 dicembre a Bergamo si inaugura il servizio intitolato a don Resmini. Ogni sera 130 persone potranno cenare nella struttura evitando il freddo.

Sarà una vigilia di Natale speciale per la mensa «Posto caldo-Don Fausto Resmini». Riapre infatti dopo oltre due anni, accogliendo all’interno persone senza fissa dimora per il pasto serale. «In questi giorni abbiamo svolto alcuni lavori di imbiancatura e riorganizzazione - spiega don Dario Acquaroli, direttore del Patronato San Vincenzo di Sorisole -, e siamo ora pronti per servire la cena in un luogo caldo. Di fatto il servizio non si è mai interrotto perché abbiamo sempre distribuito i pasti, ma nei sacchetti, senza poter accedere all’interno della struttura che abbiamo ottenuto in comodato gratuito dal Comune di Bergamo per i prossimi cinque anni».

Da sabato 24 dicembre ogni sera saranno circa 130 le persone che potranno cenare alternandosi in due/tre turni a partire dalle 19. Si continueranno comunque a distribuire i sacchetti per chi non desidera entrare nel locale. «Non è prevedibile quante persone lo richiederanno - continua don Dario -, qualcuno lo prende per il pranzo del giorno dopo, c’è da dire che noi rispondiamo ai bisogni di persone di bassa soglia perché non poniamo nessun limite a chi viene accolto. Si tratta di uomini e donne che vivono la grave marginalità». Una scelta che era propria dello stile di don Fausto Resmini, a cui l’amministrazione ha voluto intitolare la mensa. «Ci saranno foto e frasi che lui ha scritto o detto sul tema della povertà, in modo che siano occasione di ricordo per gli operatori, i volontari, gli ospiti e motivo di riflessione per tutti. La mensa riapre con il desiderio di portare avanti quanto don Fausto ci ha lasciato».

Presenti Gori e Messina

Sempre nel segno dello stile di don Fausto si è scelta un’inaugurazione di «basso profilo», anche se particolare è il giorno scelto, ovvero la vigilia di Natale, serata in cui dovrebbero comunque essere presenti il sindaco Giorgio Gori e l’assessore alle Politiche sociali Marcella Messina. Venerdì 23 dicembre dalle 15 alle 17 si terrà un momento di convivialità, accompagnato dalla musica della Banda larga di Monterosso, oltre alla distribuzione di doni, tra cui sciarpe, guanti e cappelli, raccolti attraverso un’iniziativa promossa a Dalmine. Ed ancora Natale può essere un’occasione per contribuire con una donazione per l’acquisto del nuovo furgoncino che serve per trasportare il cibo. La mensa, aperta 365 giorni all’anno, è uno dei servizi che fanno parte di Esodo, sostenuto dalla sinergia di enti quali Patronato San Vincenzo, Fondazione Don Resmini, cooperativa Mosaico, associazione In strada. «I servizi vanno dalla mensa, alla presenza in strada con il camper, all’accompagnamento delle persone senza fissa dimora - dice don Dario -, un servizio in cui la Chiesa di Bergamo crede fortemente», con un costo che si aggira sui 350mila euro l’anno, finanziati per un quarto dal Comune di Bergamo e dal progetto Terre di Mezzo, per il resto dagli enti coinvolti e dalle offerte e donazioni.

Lo spazio durante il giorno sarà utilizzato anche come Punto ascolto del Servizio Esodo, come luogo di incontri, e di attività come quella del barbiere, con cui si offre il taglio dei capelli alle persone senza fissa dimora (a questo proposito si cercano volontari). La riapertura della mensa coincide con la chiusura temporanea del centro diurno Drop in, servizio che sarà a breve di nuovo attivo in una nuova sede: «Il servizio - chiarisce Elisa Chiaf, direttrice della Cooperativa Di Bessimo, che gestisce il Drop in - in realtà non si è interrotto, stiamo continuando con il camper dell’unità mobile, anche se le prestazioni sono necessariamente ridotte. Contiamo che dopo la pausa natalizia si riaprirà in una nuova sede, mancano alcuni passaggi formali».

© RIPRODUZIONE RISERVATA