Bergamasca truffata sui social, le ripuliscono il conto: via 25mila euro

L’INGANNO. Un fantomatico «americano» le ha fatto credere di essere in pericolo e di aver perso il passaporto. Indaga la polizia.

Ha fatto leva sulla bontà e la sensibilità di una donna ed è riuscito a ripulirle il conto corrente: 25mila euro spariti nel giro di due mesi e a lei è rimasto il rammarico e senso di colpa per essere cascata in un raggiro del genere. Ancora una vittima dei truffatori, che questa volta hanno utilizzato Facebook per catturarla. Non si tratta di un’anziana ma di una donna di mezza età, che vive a Bergamo dove lavora e ha amici e colleghi. La sera, rientrata dall’ufficio, aveva l’abitudine di collegarsi a Facebook per fare quattro chiacchiere. È in questo modo che la donna ha conosciuto il truffatore, che si è spacciato per un cittadino americano.

I primi contatti

Due mesi fa i primi contatti : nessuna chat a sfondo sessuale, beninteso, ma semplici scambi di saluti: «Com’è andata la giornata», «Come stai», «Cosa hai fatto oggi». Sul suo profilo l’uomo mostrava fotografie generiche, nessun cenno a che lavoro facesse o alla sua famiglia, poi con il passare dei giorni ha capito di averla agganciata e le ha parlato di un viaggio in Medio Oriente, poi della sua preoccupazione perché come fantomatico cittadino americano in quel Paese era «perseguitato», poi le ha scritto che aveva perso il passaporto ma non poteva rivolgersi alle autorità «perché qui sono tutte corrotte» e infine le ha detto che aveva bisogno urgente di 5mila euro. La donna, impietosita dai suoi racconti, gli ha versato la somma utilizzando l’Iban che lui le ha indicato, corrispondente al conto corrente di una banca a Milano. Nel frattempo il truffatore ha continuato a chattare con la donna, descrivendole la sua difficile situazione, aggiungendo che un amico medico che si trovava con lui era stato costretto a scappare. «Non ti immagini gli americani come sono visti qui, siamo in pericolo di vita» le ha scritto, ogni giorno rincarando la dose e trovando in lei, a suo dire, una valvola di sfogo e l’unico aiuto possibile. La polizia, che si sta occupando delle indagini per risalire all’autore, sottolinea la grande abilità di questi truffatori di professione nell’intrufolarsi nella vita delle persone, nel loro animo, sfruttando le debolezze che derivano da fragilità personali, dalla solitudine, dalla ricerca di socialità acuita dalla pandemia, dalla bontà d’animo.

Indaga la polizia

In questo modo il fantomatico americano è riuscito a farsi versare sul conto altri 10mila euro e poi altri 10mila. Solo dopo l’ultimo bonifico di giovedì 6 aprile la donna, confidandosi con alcuni colleghi di lavoro, ha avuto il sospetto che qualcosa non quadrasse. Gli amici le hanno detto che sembrava proprio essere caduta in una truffa e lei ha ripercorso gli ultimi due mesi di chiacchierate con l’amico americano rendendosi conto che avevano ragione. È andata in questura a sporgere denuncia e gli agenti hanno immediatamente contattato la banca di Milano notificando il congelamento del conto corrente sul quale aveva versato i 25mila euro. Ma le speranze di rivedere i soldi, purtroppo, sono ridotte al lumicino. In genere i truffatori un attimo dopo aver ricevuto il bonifico lo girano su banche straniere, da Parigi a Londra alla Romania alle Isole Cayman, rendendo praticamente impossibile riuscire a recuperarli. Ancora più difficile risalire al truffatore attraverso il profilo Facebook, che non fornisce i dati dei propri utenti se non attraverso un procedimento molto lungo richiesto dall’autorità giudiziaria.

Allerta raggiri

Da via Noli ribadiscono di mantenere sempre altissima l’attenzione e sottolineano il moltiplicarsi delle truffe, soprattutto con vittime gli anziani, dei finti figli o nipoti rimasti coinvolti in incidenti stradali. Il fenomeno, cominciato un anno e mezzo fa, continua a mietere vittime. Dall’altro capo del filo c’è di solito una persona che si spaccia per avvocato o maresciallo dei carabinieri. Riferisce che il parente ha investito una persona che è rimasta ferita. «Suo figlio ha la patente scaduta» o «è senza assicurazione» e «lo devo arrestare». Ma «se entro quatto ore mi fa avere 5mila euro possiamo risolvere pagando una contravvenzione». E sono stati già molti purtroppo gli anziani che sono andati di corsa in banca a prelevare, consegnando il denaro al truffatore che si presenta sotto casa.

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