(Foto di Colleoni)
VIABILITÀ .Gli abitanti del quartiere hanno organizzato un’assemblea pubblica: «Costretti al “giro dell’oca” per tornare a casa». Tiraboschi (Lista Carnevali): porteremo proposte. Berlanda: col doppio senso invasione di auto.
Sotto la pioggia la gente cammina spedita, ma basta accennare alle nuove modifiche viabilistiche nel quartiere per intavolare un’animata discussione, ancorché sotto l’ombrello. A una settimana dall’introduzione del senso unico su via San Tomaso de’ Calvi e aggiustamenti a corollario (come la corsia ciclabile e i nuovi stalli a «chicane») i cittadini si lamentano per i (nuovi) disagi, tanto da organizzare un’assemblea pubblica il 31 ottobre alle 17 all’oratorio «Giulia Gabrieli».
Qui si parlerà delle modifiche introdotte con la chiusura di via San Bernardino all’altezza del ponte ferroviario, dove Rfi sta lavorando al raddoppio della linea Bergamo-Ponte San Pietro. Convivere con il nuovo assetto messo a punto da Palafrizzoni per alleggerire il quartiere dal traffico, pare impossibile: «Io abito proprio qui, in via San Tomaso, sono tutti scontenti - sbotta la signora Teresa -. Per tornare a casa ci metto anche 20 minuti in più quando piove, senza contare il giro dell’oca».
. In un primo momento il Comune aveva deciso di chiudere il tratto finale di via San Tomaso verso via dei Caniana, deviando il traffico su via Ruspini, strada residenziale che, con il suo calibro ridotto, non ha retto il carico viabilistico. Ecco allora l’introduzione del senso unico su tutta via San Tomaso in direzione via San Bernardino, da giovedì scorso. Una novità che ha alleggerito via Ruspni ma che sta agitando gli animi. Per imboccare via San Tomaso, infatti, gli automobilisti sono costretti a scendere fino alla circonvallazione e fare il giro dalla Grumellina e via Moroni, con comprensibili disagi.
Da qui l’assemblea, pubblicizzata con grande opera di volantinaggio e affissione su porte di case e negozi: «L’idea di organizzarla è nata da un gruppo di residenti che mi hanno coinvolto – spiega Sara Tiraboschi, consigliere comunale della lista civica Elena Carnevali sindaca, e residente nel quartiere -. Sarà un’occasione per condividere perplessità e problemi, portando proposte all’Amministrazione, che è in ascolto. I lavori di Rfi sono necessari, si tratta di trovare la soluzione migliore per il quartiere. Insieme al collega Enrico Facchetti (della stessa lista civica, ndr), porteremo le istanze dei cittadini».
«L’assemblea sarà un’occasione per condividere perplessità e problemi, portando proposte all’Amministrazione, che è in ascolto»
A vivere il quartiere anche l’ex consigliere comunale (Lega) Enrico Facoetti: «In rete sociale abbiamo proposto una Ztl “temporanea”, creando una porta di accesso su via Galli, raggiungendo il quartiere da via Sardegna e lasciando via San Tomaso a doppio senso dalla scuola “Biffi” alla chiesa, per consentire ai residenti di muoversi. Ci hanno detto che per mettere le telecamere bisogna aspettare 6 mesi e che non ci sono vigili che possano controllare gli accessi».
«Per tornare a casa devo per forza fare un tratto di circonvallazione, uscire alla Grumellina e fare via Moroni, non ha senso. Si perde tempo e si inquina». Al panificio del quartiere si forma un capannello di residenti, tutti a parlare del traffico. Anche la corsia ciclabile (verso via Moroni) viene usata in modo improprio, «da moto e monopattini a tutta velocità in contromano. Sono venuti anche i vigili a dare le multe. Anche i posti per le auto lungo la strada sono pericolosi: se volevano rallentare la velocità, erano meglio i dossi».
Ezio Gilardi, titolare dell’omonimo panificio, fa una proposta: «Non capisco perché il Comune non ha pensato di chiudere l’accesso di via San Tomaso su via San Bernardino lasciando la possibilità ai residenti di entrare e uscire. Ci hanno detto che non ci sono vigili a sufficienza per
«Non capisco perché il Comune non ha pensato di chiudere l’accesso di via San Tomaso su via San Bernardino lasciando la possibilità ai residenti di entrare e uscire»
fare controlli. Credo però che si possa fare qualcosa di meglio, anche il lavoro così ne risente. C’è anche il problema del carico-scarico della merce». Che solleva anche la legatoria «Corti» di via Ruspini: «Perché non lasciare il doppio senso di marcia all’inizio della via dove ci sono alcune attività? – interrogano i titolari -. Prima il camion che portava il cartone, pallet da 700 kg, arrivava nel nostro cortile e scaricava con il muletto, con l’ultima consegna siamo dovuti andare al benzinaio qui vicino e caricare la merce a mano».
L’assessore alla Mobilità Marco Berlanda dice di «aver saputo dell’assemblea. È diritto dei cittadini esprimere lamentele, ma è una decisione che abbiamo presentato pubblicamente spiegando che non avremmo comunque cancellato il problema, ma che lo avremmo frazionato su un numero superiore di soggetti rispetto ai residenti di via Ruspini. Chi si illude che lasciando via San Tomaso a doppio senso la situazione torni come era prima della chiusura di via San Bernardino si illude: diventerebbe una bretella piena zeppa di auto e noi crediamo che questo non sia accettabile. Ci sono mamme con carrozzine e bambini (c’è la scuola “Biffi”), persone anziane, una fascia fragile da tutelare».
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