
(Foto di Colleoni)
LA STORIA. Giù la saracinesca in via Pignolo, dopo oltre 30 anni: «La città è cambiata, prima c’era una vita di comunità più forte».
Venerdì 19 settembre è stato l’ultimo giorno del bar Perry, storico punto di ritrovo in via Pignolo, nella piazzetta della Fontana del Delfino.
«Prima c’era una vita di comunità più forte. La componente popolare si è persa. E quello che mi trovo davanti adesso non fa più per me»
Una chiusura che segna non solo la fine di un’attività, ma anche di un’epoca per il quartiere e per la comunità che lo ha frequentato per oltre trent’anni. Il bar, aperto nel 1991 da Pierfranco Scarpellini (per tutti «Perry») e dalla moglie Carmen Brembilla («colonna» della cucina), è sempre stato più di un locale. Era un luogo di incontro, a conduzione familiare, grazie anche al sorriso della figlia Greta. Dalle lauree alle colazioni prima degli esami, agli apertivi del dopo lavoro ai pomeriggi al tavolo con carte e caffè, ogni angolo del bar Perry ha raccolto frammenti di vita trasformandoli in memoria.
«Abbiamo lavorato duramente per 35 anni. Sempre a contatto diretto con i clienti, che per noi erano parte della famiglia – racconta Perry –, ma la città è cambiata. Prima c’era una vita di comunità più forte. La componente popolare si è persa. E quello che mi trovo davanti adesso non fa più per me. Voglio chiudere in bellezza, così che tutti mi possano ricordare con il sorriso». Il peso della gestione e i ritmi quotidiani hanno spinto Perry a una riflessione: «Mi sono divertito, ma ho 64 anni e forse è arrivato il tempo di fare il nonno». Il quartiere, che ha visto spegnersi altre insegne storiche – dalla panetteria al tabaccaio – perde così un altro tassello. «Io e miei fratelli non ce la sentiamo di prendere il testimone», racconta Greta. Al posto del locale nascerà però un nuovo bar di «Legami», che aprirà nella primavera 2026. «Ci hanno detto che manterranno un legame con studenti e lavoratori, anche nei prezzi economici che ci hanno sempre contraddistinto», puntualizza Greta. Niente grande festa d’addio, solo un saluto inevitabilmente commosso nella serata del 19 settembre.
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