
Cronaca / Bergamo Città
Martedì 22 Luglio 2025
Bergamo-Kosovo, un ponte solidale ridà la vita a Luka
LA STORIA. Un ragazzino 13enne salvato dopo un doppio intervento per un raro problema al cuore. L’impegno dell’associazione «Amici di Decani».

Un ragazzino libero di tifare il suo adorato Napoli. Non ha nemmeno 13 anni e si chiama Luka Sekulic: viene da Gracanica, enclave serba del Kosovo, e l’Asst Papa Giovanni XXIII, sottoponendolo a due operazioni chirurgiche di altissima difficoltà, lo ha salvato.
La storia risale all’anno scorso ma è divenuta di pubblico dominio solo lunedì 21 luglio, quando il Metropolita Teodosije Sibalic, vescovo serbo ortodosso di Raska e Prizren, ha voluto visitare l’ospedale, e in particolare i reparti di pediatria e cariochirurgia, per esprimere la propria gratitudine. Ad accoglierlo c’era il direttore generale dell’ospedale, Francesco Locati, alla testa di una delegazione medica di alto livello, mentre, per la Diocesi di Bergamo, c’erano monsignor Giulio Dellavite, delegato vescovile per i rapporti istituzionali, e don Massimo Rizzi, responsabile dell’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso: «Ospitammo una comunità serbo-ortodossa alla chiesa di Campagnola - dice - . La relazione con le Chiese ortodosse ci educa alla diversità all’interno della cristianità».
Due problemi
I problemi di Luka, gravissimi, erano due. Il primo, una severa cardiopatia congenita, il «truncus arterioso». Il secondo, un «cavernoma della vena porta con conseguente quadro grave di ipertensione portale caratterizzato da alto rischio di gravi emorragie digestive».
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