
Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 26 Settembre 2025
Bergamo, la rigenerazione delle ex fabbriche - Ecco tutti i progetti in città
I NUOVI QUARTIERI. Superata la crisi del mattone, in città si sono rimesse in moto le trasformazioni ferme e attese da anni. Non solo case, ma anche viabilità, parchi e servizi. L’asse via Baioni-Sauro il più soggetto a cambiamenti: dalla ex Sace alla ex Salfra fino all’ex colorificio Migliavacca.
Pezzo dopo pezzo assume nuova dimensione e significato il tessuto urbano produttivo. Una lunga serie di «ex», dall’Ismes di viale Giulio Cesare, il fu «Istituto sperimentale modelli e strutture», alla Fervet di via Rovelli, acronimo di «Fabbricazione e riparazione vagoni e tramway», per citarne due. Aree con previsioni che stanno ridisegnando – o ridisegneranno - i quartieri, con nuovi servizi, portando nuovi residenti. Nulla di scontato, ma atteso, perché spesso le aree dismesse generano problemi di sicurezza, percepiti o reali.
Soluzioni attese da tempo
Le previsioni erano scritte nel «vecchio» Pgt, approvato nel 2010, per anni bloccato dalla crisi del mattone. Risalita la china, gli operatori hanno rilanciato con nuove iniziative (vedi la ex Ote, oggi ChorusLife) e con il nuovo Pgt, in vigore da novembre 2024, anche gli «attendisti» hanno iniziato prendere contatti con gli uffici comunali, con nuovi piani urbanistici. A tirare le fila l’assessorato alla Rigenerazione urbana Francesco Valesini, al suo terzo mandato: «Il quadro complessivo che emerge da questo monitoraggio conferma il lavoro fatto in questi anni dall’amministrazione anche grazie alle possibilità offerte dal nuovo Pgt – afferma –. Dobbiamo proseguire in questa direzione per riuscire a completare anche gli ultimi importanti ambiti della città che sono da tempo in attesa di riqualificazione».
Le rigenerazioni a Bergamo
Gran parte dei «buchi» neri sono stati ricomposti nella mappa della città. Altri, come la ex Reggiani sono ancora da risolvere. Nel quadrante nord-est, sono diverse le operazioni ai blocchi di partenza. La ex Sace, dove un tempo si assemblavano quadri elettrici (e dove ancora oggi, nella nuova sede, si fa progettazione) sorgeranno sei nuove palazzine (archiviati i «grattacieli», il tetto massimo è fissato a 7 piani), ma anche due nuove piazze. Del piano, se ne parla da almeno 20 anni.

(Foto di Beppe Bedolis)
Sempre su questo versante, superata la via Sporchia, accanto al Campo Utili, si sta realizzando una struttura commerciale, dove un tempo c’era lo stabilimento Salfra (si producevano guanti) e gli ex depositi dei bus Zani. Le demolizioni risalgono al 2019, quando già si vociferava l’apertura di un nuovo supermercato a insegna «Lidl», oggi un’evidenza scritta sui cartelli da cantiere lungo via Baioni. Poco più in là, in via Sauro, qualcosa si muove attorno all’ex colorificio «Migliavacca», piano attuativo che giace nel Pgt da almeno un decennio. Tra le ipotesi di lavoro, poi tramontate, un’area residenziale e un maxiparcheggio a servizio della «risalita» che, dai piedi delle Mura, avrebbe portato residenti e turisti alla Fara. Nulla di tutto ciò si è concretizzato, ora sembra che si possa realizzare qualcosa, accenna l’assessore Valesini: «Ci sono interlocuzioni in corso con la proprietà. La previsione è di tipo residenziale».
Nella zona di via Carducci
Dall’altra parte della città, sull’asse di via Carducci-via King, ci sono le ex «Segherie Beretta», presenza storica nel quartiere (l’azienda si è trasferita in provincia). Il nuovo costruito, sull’area di oltre 28mila metri quadri, è ormai ben evidente. Anche qui, insieme alle palazzine direzionali (tra i nuovi inquilini, il poliambulatorio Athaena e la sede della Compagnia delle opere), un supermercato «Lidl», già inaugurato. In fase di definizione invece, l’insegna per i locali destinati alla ristorazione (tra le ipotesi ventilate, una pasticceria).
Alcuni ambiti sono tasselli di un puzzle più ampio, che contempla anche la mobilità, locale e interregionale. Se ci si sposta in via Rovelli, ci si imbatte in un altro capitolo della storia produttiva della città, la ex Fervet. Qui, nel quartiere di Borgo Palazzo, si costruivano componenti per la rete ferroviaria. I capannoni ancora ci sono, in parte affittati a realtà commerciali (concessionarie di auto, un mobilificio, il nuovo McDonald di via Verne). Il nuovo

progetto prevede un intervento di vera e propria «rigenerazione», con più di un risvolto pubblico, come il «bosco» in via Rovelli, una nuova rotatoria tra via Verne e via Borgo Palazzo e un parcheggio a servizio del nuovo Luna park.
I due Parchi Ovest, 1 e 2
E ancora, a sud, i due Parchi Ovest, 1 e 2, aree verdi tagliate dalla ferrovia che genereranno, a fronte del nuovo edificato, un parco urbano di 175mila metri quadrati, tra la via Moroni e la via San Bernardino. Sul Parco Ovest 1, nel quartiere di San Tomaso, è ormai partito il cantiere per le nuove case, mentre per Parco Ovest 2 si stanno mettendo le basi per il parco del «Palo Alveo», per il quale il Comune ha rilasciato i permessi di costruire (solo successivamente arriverà la nuova struttura di vendita, poi la parte residenziale). Sbloccato dopo anni di attesa, l’intervento sull’ex Ismes in viale Giulio Cesare, insediamento abbandonato dagli Anni ’80, dove sorgeranno 60 nuovi appartamenti. Con l’intervento sarà riqualificato anche il fronte di via Ponte Pietra, davanti alle trafilerie Mazzoleni, tra le ultime presenze produttive nel cuore della città.
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