Bergamo, sedie di plastica alla Biblioteca Angelo Mai: «Non adatte». La replica: «Più sicure»

LA POLEMICA. La lettera al Comune sulla sostituzione nel salone Furietti. Gandi: «Più consone ai tempi». Iommi: «Non smantelliamo una sala storica».

Fa discutere la decisione della Biblioteca civica Angelo Mai di sostituire i tavoli e le sedie in legno del salone Furietti con arredi in materiale plastico, più leggeri e funzionali. Il confronto tra istituzione e utenti si è aperto nelle ultime settimane, mentre la direzione lavora a un progetto che riguarda non solo l’estetica dello spazio, ma il suo utilizzo e la sua sicurezza.

La lettera

In questo contesto è giunta in Comune (e al nostro giornale) una lettera firmata da Rosa Maria Salvi, Elena Mazzacchera e Alessandro Giaconia che, richiamando la storia recente del salone Furietti, solleva dubbi concreti sui cambiamenti in programma. I tre firmatari ricordano come «circa dieci mesi fa nella Biblioteca civica A. Mai abbiamo assistito allibiti allo svuotamento della grande sala di studio Furietti di tutti repertori e delle collane di libri in libera consultazione a scaffale aperto che rendevano appagante e proficua la frequentazione della nostra illustre biblioteca», sottolineando che «solo in minima parte sono stati ricollocati nell’adiacente saletta periodici». La lettera prosegue mettendo in evidenza i dubbi sul nuovo allestimento: «Ora circola l’ipotesi che l’amministrazione comunale stia progettando la sostituzione dei tavoli e delle sedie di legno con arredi moderni di cristallo e di plastica trasparente, ma i dubbi sul comfort per gli utenti sono legittimi, anche perché l’uso degli arredi attuali appare pienamente soddisfacente. Si stanno valutando i problemi di riflessi fastidiosi per la vista? La durezza e rigidità delle sedute? L’assenza di materiali ergonomici e traspiranti? E l’utenza di persone con disabilità viene presa in considerazione? A chi giova?». Gli utenti chiedono infine risposte e rassicurazioni: «Siamo infatti convinti che, prima che la modernità di un ambiente, un’amministrazione civica dovrebbe garantire la funzionalità degli arredi e la comodità degli utenti in uno spazio, come quello del salone Furietti, destinato prioritariamente alla consultazione e allo studio».

«Questione di sicurezza»

All’origine del percorso, è la replica della direttrice Cristiana Iommi, c’è «una questione di messa in sicurezza della Biblioteca Mai», e la necessità di rispondere a un uso del salone che oggi è duplice: luogo di studio, ma anche spazio per eventi connessi al patrimonio dell’istituto. Il tema nasce dunque da esigenze pratiche e di sicurezza: lo spostamento degli arredi richiesto dalle attività organizzate nel Salone Furietti è diventato troppo impegnativo, da qui la necessità di «iniziare a riflettere su soluzioni alternative», racconta Iommi. E chiarisce che l’intervento non tocca elementi storici: «In sala ci sono sedie e tavoli che sono copie degli anni ’60 e ’70. Non c’è alcun patrimonio storico e non stiamo disallestendo alcuna sala antica».

I nuovi arredi

I nuovi tavoli saranno in vetro temperato, più leggeri, dotati di ruote, luci direzionali e prese Usb integrate. Due le tipologie previste, per la consultazione e per lo studio, con un incremento stimato di circa dieci posti a disposizione degli utenti. Anche sulle sedute la valutazione è aperta: modelli in policarbonato e materiali ignifughi già sperimentati in altri spazi cittadini. «Stiamo valutando di adottare le stesse sedie già in uso a Casa Suardi, quelle presenti nell’ex Ateneo, oppure un modello utilizzato alla Cattolica di Milano», precisa la direttrice.

Su questo passaggio interviene anche l’assessore alla Cultura Sergio Gandi, che definisce il nuovo allestimento «in linea con il progetto di messa in sicurezza della biblioteca, che andrà avanti nei prossimi anni». I materiali scelti, aggiunge, «sono ignifughi e più consoni al tempo che viviamo e al luogo in cui vanno a collocarsi». E respinge l’idea di un cambiamento percepito come radicale: «Dire che sono sedie di plastica è fuorviante: sono molto eleganti e oggi utilizzate in tante biblioteche». Gandi rivendica inoltre il percorso avviato: «Abbiamo impresso alla biblioteca un nuovo corso - aggiunge - aperta ai cittadini anche il sabato e la domenica».

Il confronto con la Commissione

Settimana scorsa c’è stato un primo incontro con la Commissione Biblioteca e un secondo è previsto per domani. «Abbiamo i campioni di tutte le sedie per fare una scelta serena», assicura Iommi, che rivendica un dialogo costante: «Ascoltiamo le istanze dell’utenza». La priorità resta la funzionalità, insieme all’accessibilità: anche la fruibilità per persone con disabilità è tra gli elementi in valutazione. La discussione, dunque, si colloca tra il desiderio di modernizzazione e la tutela della storia della sala Furietti, uno spazio che negli anni ha incarnato sia la funzione di biblioteca di conservazione che quella di luogo vivo per studio e produzione culturale. «Dove – conclude la direttrice – la cultura non solo si conserva, ma si produce e si condivide».

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