Bracconaggio, a Bergamo e Brescia in un anno +52% di uccelli protetti uccisi

I NUMERI DEL WWF. I dati sono stati forniti in Consiglio regionale: dall’inizio della stagione venatoria a settembre 42 denunciati, sequestrati 214 esemplari di avifauna, 40 fucili e 23 richiami acustici vietati.

Il bracconaggio è in crescita, e non di poco: sono stati 1.043 gli uccelli morti di specie protetta portati all’Oasi Wwf Valpredina di Cenate Sopra dal 1° gennaio a sabato 22 novembre, contro i 685 del 2024, con un incremento del +52,26%, e si prevede che questi numeri aumentino ancora, considerato che la stagione venatoria non è conclusa. I dati sono relativi alle sole province di Brescia e Bergamo e confermano la gravità di un fenomeno criminale sempre più organizzato. A crescere sono in particolare le uccisioni di piccoli uccelli protetti come il pettirosso. A questi numeri si aggiungono le migliaia di uccelli sequestrati dalle forze di polizia perché detenute illegalmente, spesso per essere usate come richiami vivi.

I dati e l’allarme in Consiglio regionale

«La sottovalutazione della gravità del fenomeno, che danneggia la biodiversità, la salute umana e l’economia legale, rende inefficaci gli strumenti di prevenzione e repressione»

L’allarme del Wwf è stato lanciato venerdì 21 novembre in occasione di una conferenza stampa al Consiglio regionale della Lombardia.

«Dietro il bracconaggio non ci sono più solo singoli individui, ma vere e proprie organizzazioni criminali che hanno capito che investire in questo settore significa fare affari d’oro rischiando pochissimo – ha dichiarato Domenico Aiello, responsabile Tutela giuridica della natura del Wwf –. La sottovalutazione della gravità del fenomeno, che danneggia la biodiversità, la salute umana e l’economia legale, rende inefficaci gli strumenti di prevenzione e repressione: controlli sul territorio, indagini, processi e sanzioni. In questo senso il ruolo della politica è fondamentale: deve tradurre la sensibilità dell’opinione pubblica e le evidenze di un crimine in crescita, non cedere alle pressioni di chi chiede di ridurre i controlli e favorire concessioni alle lobby venatorie».

Avifauna morta e ferita: ci sono anche specie rare

Il 91% degli animali ricoverati al Cras con ferita d’arma da fuoco viene ritrovato durante la stagione venatoria.

Matteo Mauri, responsabile del Cras Wwf Valpredina, ha illustrato i dati drammatici sugli animali recuperati: centinaia di uccelli protetti morti e feriti, vittime di trappole e armi da fuoco, tra cui specie rare come lo smeriglio, il picchio nero, l’ibis eremita.

Il 91% degli animali ricoverati al Cras con ferita d’arma da fuoco viene ritrovato durante la stagione venatoria. Antonio Delle Monache, responsabile della vigilanza volontaria Wwf della Lombardia, ha rendicontato sull’attività delle guardie Wwf durante la stagione venatoria in corso a supporto di Polizia Provinciale (che si sono augurati venga implementata nell’organico) e carabinieri Forestali, che ha consentito di denunciare, tra Brescia e Bergamo, 42 persone da settembre, sequestrare 214 esemplari di avifauna, 40 fucili e 23 richiami acustici vietati.

Nella Bassa denunciati in un giorno 5 cacciatori

Nella sola giornata di mercoledì 19 novembre sono stati denunciati nella Bassa 5 cacciatori per differenti reati (uso di richiami acustici, fucile a 4 colpi e omessa custodia di armi). A Boltiere un uomo ha lasciato in auto fucili e munizioni ben visibili dall’esterno, a Ghisalba nel Parco del Serio tre uomini erano appostati con richiami elettromagnetici a palla per sparare all’avifauna migratoria, mentre a Bariano un cacciatore aveva un fucile alterato per sparare 4 colpi.

Ad Albino sequestrati più di cento esemplari protetti «congelati»

Il giorno dopo ad Albino vicino all’area protetta del Misma hanno trovato 18 trappole a scatto vicino a un’abitazione e il proprietario ha consegnato 101 pettirossi congelati e qualche codirosso spazzacamino, specie particolarmente protette dalla Convenzione di Berna. Gli era stata rinnovata la licenza quest’anno dopo che gli era stata revocata per bracconaggio. L’uomo è stato indagato anche per l’omessa denuncia di 70 cartucce a palla.

L’importanza delle segnalazioni

«Importantissimo – sottolineano dal Cras – da parte di tutti i cittadini segnalare eventuali animali selvatici in difficoltà e casi di caccia illegale al numero antibracconaggio 328.7308288, o su www.facebook.com/guardiewwflombardia».

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