Caro benzina, sfiorati i 2,5 euro al litro. Prezzo su di 20 centesimi in un giorno

Rincari In molti distributori il costo si appresta a sfondare un’altra soglia impensabile solo fino a pochi giorni fa. Renato Mora: «Mai visto nulla di simile».

Schizza alle stelle il prezzo dei carburanti alla pompa. Con aumenti giornalieri vicini ai 20 centesimi, ieri il gasolio ha superato il costo della benzina, raggiungendo livelli mai registrati, che in alcuni distributori sfiorano i 2,5 euro al litro nelle colonnine servite.

In base ai dati aggiornati sul sito dell’«Osservaprezzi carburanti» del Mise, quotazione record per il gasolio servito dai distributori Tamoil di via Baioni, salito a 2,499 euro al litro, Esso di via Correnti ed Eni in via San Bernardino, che ha raggiunto i 2,449 euro per litro. La benzina servita è arrivata a 2,434 all’Eni di via Baioni e 2,429 nelle pompe Eni di via Mai e Broseta. Ieri il distributore più conveniente in città risultava Ernesto Rondini di via Ghislandi, che ha indicato 2,032 come prezzo della benzina e 1,995 per quanto riguarda il gasolio, così come le pompe del centro commerciale di via Carducci proponevano benzina e diesel a 2,059, mentre l’Ip di via Zanica ha promosso la verde a 2,139 e il gasolio a 2,079. Anche il distributore di via Ruggeri da Stabello ha già uniformato il costo dei due carburanti a 2,119, mentre alcuni punti rivendita a marchio Q8, che offrono un servizio esclusivamente self service, riescono a mettere sul mercato la benzina intorno ai 2,2 e il gasolio vicino ai 2,150.

«Mai visto nulla di simile. Siamo molto preoccupati perché probabilmente non ci si fermerà qui»

I prezzi in continuo aggiornamento non fanno dormire sonni tranquilli , soprattutto per coloro che devono utilizzare l’auto per lavoro. Giorno dopo giorno, anche le pompe più economiche sono costrette a un continuo riallineamento delle quotazioni, naturalmente al rialzo. All’alba i gestori ricevono dalle compagnie di bandiera i prezzi da esporre ai consumatori e con meraviglia continuano ad adeguare i listini.

« Mercoledì abbiamo registrato un aumento di ben 19 centesimi al litro sul gasolio – fa presente Renato Mora, presidente dei rappresentanti della categoria che raggruppa i gestori dei distributori di carburante di Ascom Confcommercio Bergamo -. In tutta la mia vita non ho mai visto nulla di simile, ma la preoccupazione più grande è data dal fatto che probabilmente non ci si fermerà qui».

I margini dei benzinai

Il boom dei prezzi si ripercuote pesantemente anche sulla marginalità dei benzinai , che lavorano con una commissione fissa su ogni litro erogato «mentre le carte di credito e bancomat tengono conto della percentuale sul totale della transazione – prosegue Mora, che gestisce un impianto Eni a Dalmine -. Tra un po’ smetteremo di accettare pagamenti elettronici, che cubano lo 0,80% dell’incassato, contro i 4 centesimi al litro che ci viene riconosciuto dalla compagnia, indipendentemente dalla quotazione del carburante».

Fra gli imprenditori c’è chi ha tentato di tenere duro fino all’ultimo. « Ho resistito a 1,950 e durante lo scorso fine settimana ho lavorato più del doppio rispetto al normale – commenta Giamprieto Tomasini, gestore del distributore Ip di via Zanica -. Quando riceviamo aumenti di 18 centesimi al litro in un solo giorno, c’è poco da fare. Il gasolio, indispensabile per i trasporti su gomma, ha addirittura superato la benzina e la gente fa molta più attenzione a muoversi, con un calo del 30% nei consumi. Ma la situazione è purtroppo ancora in evoluzione e dobbiamo fare di tutto per tenere duro. Certo è – conclude Tomasini - che le difficoltà sono lampanti: ho appena fatto il pieno ad un furgoncino e, se fino a pochi giorni fa avrebbe pagato intorno ai 120 euro, oggi è vicino ai 150. Per non parlare di anziani e famiglie che, appena possono tengono l’auto ferma, perché muoversi in auto è diventato un lusso. I clienti non parlano d’altro e fanno veramente fatica perché veniamo da anni difficili e stiamo facendo i conti anche con i rincari di luce e gas».

«Ho appena fatto il pieno ad un furgoncino e, se fino a pochi giorni fa avrebbe pagato intorno ai 120 euro, oggi è vicino ai 150»

Distributore che vai, aumenti che trovi. Tra gli operatori la musica non cambia e c’è grande preoccupazione anche per il destino della categoria, già penalizzata negli ultimi anni da marginalità ridotte.

«È il momento peggiore»

« Se guardo agli ultimi 20 anni, è il momento peggiore della categoria – sentenzia Marco Cornago del distributore Eni tra Bergamo e Curno -. Registriamo un calo delle vendite nell’ordine del 50% e non si riesce ad intravvedere la fine di questo incubo . La nostra categoria è schiacciata dai margini ridotti e dai costi per le commissioni delle carte di credito. C’è chi parla già di benzina a 3 euro e notiamo come anche i nostri clienti iniziano ad essere nervosi per la situazione che stiamo vivendo. D’altronde per molti dipendenti l’autovettura privata è l’unico mezzo di trasporto – prosegue Cornago -. È assurdo che, a dieci giorni dallo scoppio della guerra fra Russia e Ucraina, i prezzi siano già andati alle stelle». Mercoledì tramite un comunicato congiunto, le associazioni Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc Anisa Confcommercio, hanno chiesto al governo interventi urgenti, fra i quali l’immediato ripristino dell’accisa mobile già prevista nella legge Finanziaria 2008, in modo da stoppare gli aumenti dell’Iva.

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