Casa del custode in San Vigilio, il Comune di Bergamo non la vende più

LA DECISIONE. Ora si cercano privati per un progetto di valorizzazione.

La Casa del custode di San Vigilio viene depennata dalla lista dei beni comunali in vendita, spostata in quella che, tecnicamente, viene definita delle «valorizzazioni». Così la Giunta Carnevali (come fatto in passato, con il Carmine e il Ttb) chiama all’appello privati interessati a co-progettare con il Comune un futuro per lo storico edificio che, insieme alla casa del Capitano e del Castellano, compone ciò che resta del fu castello di San Vigilio. L’annuncio venerdì 12 dicembre in seconda commissione consiliare, novità sostanziale del piano delle alienazioni passato con i voti contrari delle minoranze, allegato al bilancio di previsione 2026-2028 che approderà in Consiglio comunale lunedì.

Il cambiamento di orientamento

L’operazione, spiega l’assessore al Patrimonio Francesco Valesini è legata ad una new entry nel piano dei beni in vendita, la porzione di un edificio in via San Salvatore 11d in Città Alta, già utilizzato dall’Università, che il Comune punta a vendere allo stesso ateneo, per un valore stimato in 1,1 milione di euro: «Quando l’Università è stata statalizzata Comune e Provincia si erano impegnati a erogare un contributo annuale che, per quanto riguarda il Comune era arrivato a 600mila euro - illustra Valesini -. Nel 2017 è stato approvato un accordo che ha portato ad azzerare questo obbligo a fronte della cessione dell’intero palazzo di via Salvecchio, sede del rettorato.

Era rimasto escluso un piano terra che oggi inseriamo nel piano delle alienazioni. Anche in conseguenza di questa novità e sulla base di alcune considerazioni su entrate e uscite, l’amministrazione ha deciso di spostare la casa del Custode nella lista delle valorizzazioni. È una valutazione legata ad altre novità inserite nel piano (oltre a via San Salvatore, un deposito in via Borgo Palazzo, per 30mila euro, un negozio in via Macellerie per 200mila e un’area verde in via Lunga per 160mila ndr) e che si andrà a capire nel corso dell’anno prossimo, dopo aver sondato meglio le condizioni di una possibile valorizzazione del castello, come chiesto da alcune associazioni».

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