Caserme Montelungo e Colleoni, firma e posa della prima pietra

IL CANTIERE. Parte il progetto di riqualificazione: l’area sarà trasformata in un moderno campus universitario.

Bergamo

È ripartito il progetto di riqualificazione urbana che trasformerà l’intero comparto delle caserme Montelungo e Colleoni in un moderno campus universitario. La cerimonia della posa - anzi, della «firma» - della prima pietra, nel pomeriggio di giovedì 10 luglio in viale delle Muraine, chiude idealmente un percorso durato anni, che dal reperimento delle ricorse economiche, circa 80 milioni di euro, ha portato alla costituzione di un Fondo gestito dalla società milanese Redo Sgr che si occuperà di realizzare le opere. Ci vorranno due anni e mezzo per vedere i primi risultati: tra la fine del 2027 e l’inizio del 2028 saranno pronti lo studentato pubblico, le aule didattiche e le relative pertinenze, che verranno acquistati dall’Università.

Un cantiere in più fasi

Il cantiere si avvierà a fasi: i lavori veri e propri partiranno ai primi di novembre, nel frattempo c’è da sgombrare le aree da ciò che è rimasto dentro e fuori dagli edifici per un quarto di secolo e radere al suolo la «foresta urbana» che è cresciuta in quella che un tempo era la piazza d’armi. Ma il «calcio d’inizio» del 10 luglio, che per la prima volta ha visto riunirsi tutti gli attori protagonisti di questa attesa rinascita, è più di un atto simbolico. Si è aperta infatti la fase operativa del percorso, che porterà alla trasformazione delle due caserme su un’area di circa 25.000 mq. L’iniziativa comprende la realizzazione di uno studentato pubblico per il diritto allo studio da 282 posti letto (studentato Montelungo), una residenza universitaria convenzionata aperta agli studenti da circa 170 posti letto (studentato Colleoni), 7 aule didattiche per un totale di 920 posti, una piazza pubblica, parcheggi interrati pubblici e privati, spazi commerciali e circa 80 appartamenti.

Un maxi progetto che vede in campo il Comune e Cdp Real Asset (proprietari delle strutture), l’Università – che acquisterà gli spazi per lo studentato e le aule didattiche – Regione Lombardia, Fondazione Cariplo, Intesa San Paolo e Redo Sgr, che gestirà appunto il Fondo costituitosi per la realizzazione del progetto, fino al suo completamento.

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