Caso Yara, la difesa ha visionato i reperti: «Dna, c’erano altre 23 provette di diluizione oltre ai 54 campioni»

È durata circa due ore l’udienza in tribunale a Bergamo, davanti alla Corte d’assise, in cui per la prima volta i legali di Massimo Bossetti, condannato definitivamente all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, hanno potuto visionare i reperti dell’inchiesta: «Il materiale da analizzare c’era».

Gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini, difensori di Massimo Bossetti, condannato in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio della tredicenne Yara Gambirasio, lunedì 13 maggio hanno visionato i reperti del procedimento, durante un’udienza a porte chiuse - durata circa due ore - in tribunale a Bergamo, davanti alla Corte d’assise. In aula, oltre ai difensori e i consulenti, anche la pm Letizia Ruggeri, il procuratore aggiunto facente funzione Maria Cristina Rota e il legali di parte civile della famiglia Gambirasio, Enrico Pelillo e Andrea Pezzotta (che ha poi delegato Pelillo quando ha lasciato l’aula per un appuntamento elettorale, ndr).

La Cassazione aveva giudicato inammissibile l’istanza con la quale la difesa chiedeva di poter sottoporre ad accertamenti i reperti dell’indagine e non solo visionarli. Gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini chiedevano di effettuare analisi, tra l’altro, sui leggings e gli slip della ginnasta tredicenne di Brembate Sopra sui quali venne isolato il Dna inizialmente identificato come «Ignoto 1» e poi ricondotto a Bossetti. Tra il materiale sono presenti anche i campioni di questo Dna, la cosiddetta «prova regina» che è sempre stata al centro della battaglia processuale.

«Altre 23 provette di diluizione»

I difensori di Massimo Bossetti hanno trovato nel materiale visionato «23 provette di diluizione», oltre ai 54 campioni di Dna tra cui vi è la traccia attribuita al muratore condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio. «In quali condizioni siano i campioni non lo sappiamo - hanno spiegato - ma ci è sempre stato detto che era poco. Ora scopriamo che è tanto. Il materiale c’era ed era sicuramente utile per fare nuove analisi, cosa che è sempre stata negata». Gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini probabilmente chiederanno al giudice dell’esecuzione, ovvero la Corte d’assise di Bergamo, di poter effettuare analisi sui campioni. «Cosa che andava fatta in primo grado - hanno detto - ora finalmente li abbiamo visti». Bossetti ha seguito l’udienza in video conferenza.

Yara venne rapita all’uscita dalla palestra di Brembate Sopra il 26 novembre 2010, vicino a casa, e fu trovata morta in un campo di Chignolo d’Isola ad alcuni chilometri di distanza il 26 febbraio del 2011. Bossetti fu arrestato il 16 giugno del 2014 e condannato in via definitiva all’ergastolo il 12 ottobre del 2018.

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