Città Alta, fa discutere la nuova ringhiera di Porta San Giacomo - Foto

Via le barriere architettoniche, ma critiche alla nuova protezione: «Non poteva essere diversa?». L’assessore: «Richiesta così dalla Soprintendenza».

Vuoi il bianco (temporaneo), vuoi la severità delle linee, vuoi la novità, vuoi che ancora ci sono le reti da cantiere, la ringhiera che il Comune ha posizionato lungo il nuovo camminamento di Porta San Giacomo ha fatto storcere il naso a più di un lettore. Non sono mancate le segnalazioni a «L’Eco», perplessità rispetto a un’opera necessaria per garantire un passaggio sicuro ai pedoni, alle persone fragili, diversamente abili o ai genitori con bimbi nel passeggino.

«Ma non si poteva fare meglio?» ha chiesto qualcuno. «La ringhiera è dozzinale, un decoro dal sapore antico no?», ha scritto qualcun altro. La risposta è lapidaria da parte dell’assessore ai Lavori pubblici Marco Brembilla: «Quel tipo di ringhiera è stata richiesta dalla Soprintendenza, perché è la stessa delle due ringhiere che già ci sono sotto la porta, lungo il viadotto». E in effetti la geometria è la stessa, anche se le due ringhiere esistenti sono addolcite da un «ricciolo» che appoggia sul muretto e da una barriera, più alta, tondeggiante. L’intervento che punta ad abbattere le barriere architettoniche non è ancora terminato, passando lungo via delle Mura si vedono le transenne da cantiere e le prove del colore definitivo.

L’intera ringhiera (corrimano compreso) sarà dipinta di «color ferro micaceo (il colore della mina della matita, ndr) esattamente come le barriere che ci sono sotto la porta» spiega Brembilla. Allineato alla posizione della Soprintendenza: «Condivido la filosofia, perché la ringhiera non deve sovrastare la porta, anzi, deve scomparire, anche lo scivolo quasi sfugge alla vista. Un altro tipo di barriera sarebbe stata impattante, non era pensabile mettere una barriera con le decorazioni. In ogni caso, davanti al parere della Soprintendenza c’è poco da discutere».

La ringhiera è solo una componente del nuovo passaggio pedonale di Porta San Giacomo, che rende l’intero anello delle Mura, patrimonio Unesco, libero dalle barriere architettoniche. Il passaggio dovrebbe essere aperto nei prossimi giorni, anche se la pausa ferragostana che incombe potrebbe ritardare la riapertura. L’assessore invita a soffermarsi sulla funzionalità dell’intervento che il Comune ha finanziato con 75 mila euro. Chi era impossibilitato a fare le scale, prima doveva andare oltre i paracarri e invadere la corsia delle auto e moto, in un punto dove il viale delle Mura genera una pericolosa chicane. L’intervento su Porta San Giacomo segue quello già concluso a porta Sant’Agostino, dove è stato posizionato uno scivolo e realizzato un anello pedonale con attraversamenti e semafori. «Tutta la passeggiata lungo le Mura diventa finalmente accessibile e sicura per tutti – conclude Brembilla –. Questo era il risultato che volevamo, il passaggio alla Porta San Giacomo era pericoloso e non era il caso di aspettare l’incidente mortale. Invito tutti a non fermarsi a guardare la barriera ma a percorrerla». Per realizzare il nuovo scivolo adatto alle carrozzine sono state abbattute due scalinate postume alle fortificazioni (di epoca novecentesca). La struttura è protetta dalla barriera di ferro e dai paracarri in pietra. Nuovi lo scivolo e il camminamento in pietra.

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