
(Foto di Bedolis)
I LAVORI. Si è sondato il terreno per verificare che non ci fossero elementi da preservare. Si va avanti con il piano.
Qualche auto ancora c’era davanti ai portoncini delle case, ma al centro, mercoledì, piazza Angelini era libera e «calpestabile». Una sorta di «test» in vista della liberazione dello spazio pubblico nel cuore di Bergamo Alta, annunciato dal Comune per la metà di ottobre e poi posticipato nei primi mesi dell’anno prossimo. Il parziale e temporaneo svuotamento della storica piazza è stato necessario per fare spazio all’impresa «Foresti e Aceti Srl» di Palosco che, insieme a un archeologo, ha sondato il terreno, cercando di capire se sotto la pavimentazione in ciottoli ci fossero elementi di rilievo storico-architettonico da preservare.
La nuova versione del progetto per l’arredo di piazza Angelini prevede infatti la messa a dimora di un filare di carpini. Ma gli esiti dei «saggi» effettuati sono positivi: «Dai tre campionamenti eseguiti mercoledì dall’impresa, con la presenza di un archeologo, non è emerso nessun elemento di rilievo – accenna l’assessore alla Rigenerazione urbana Francesco Valesini –. Sono state fatte valutazioni sul tipo di scavo che si andrà a fare in base alla tipologia del terreno che è stato ritrovato. Si può quindi procedere con quanto previsto dal progetto, con la piantumazione dei carpini a terra».
Tra le ragioni del rinvio della liberazione di piazza Angelini una revisione del progetto in fase esecutiva, ancora in corso. Mentre inizialmente i tecnici di Palafrizzoni avevano previsto il posizionamento di un filare di carpini in vaso, si è pensato poi di piantare gli alberi a terra. Spiegava il Comune in una nota: «Gli esemplari di carpini già selezionati da un vivaio a Canneto sull’Oglio, presentano zolle di una certa grandezza che comporterebbero l’utilizzo di vasi di notevoli dimensioni. Si è deciso dunque, d’intesa con la Soprintendenza, di interrarli, previa verifica di fattibilità».
E mercoledì qualche storico residente si è fermato a guardare la piazza senza auto, ricordando la presenza di quei carpini, o ciò che ne rimaneva poco prima della loro rimozione. L’idea del Comune è di riportare la presenza verde tra il denso abitato di Città Alta, insieme ad alcune «isole» con arbusti e panchine sulle quali però i tecnici comunali stanno facendo approfondimenti insieme alla Soprintendenza. «Si sta valutando – spiegava ancora il Comune nella nota in cui annunciava il rinvio dei lavori dopo le festività natalizie – un più adeguato disegno delle isole per meglio adattarsi alle pendenze della piazza». Quella di mercoledì è quindi solo una parziale anteprima di un intervento che non ha mancato di aprire un’accesa discussione con i residenti: la riqualificazione si porterà via circa 35 stalli per la sosta «gialla».
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