Come si vota il 25 settembre: tutto quello che c’è da sapere

Il 25 settembre. La Prefettura di Bergamo ha reso noti i fac simile delle schede elettorali: rosa per la Camera, gialla per il Senato. Su ognuno 15 simboli, suddivisi tra due coalizioni e 7 liste solitarie, oltre ai nomi dei candidati nei Collegi.

Quindici simboli, sia alla Camera sia al Senato, suddivisi tra due coalizioni (ciascuna composta da 4 liste) e sette liste «solitarie». E poi i nomi dei candidati, sia quelli dei «listini» (per la parte proporzionale) sia quelli «singoli» dell’uninominale. Le schede elettorali da votare il 25 settembre (dalle 7 alle 23) sono pront e: la Prefettura di Bergamo ha diffuso i fac-simile sul proprio sito per permettere agli elettori di prendere confidenza . Per la Camera dei deputati la scheda è di colore rosa, per il Senato della Repubblica la scheda è gialla.

Come si vota

Il sistema elettorale è il «Rosatellum», già utilizzato per le politiche del 2018. «Il voto – come riportato anche sul fac-simile – si esprime tracciando un segno sul contrassegno della lista prescelta ed è espresso per tale lista e per il candidato uninominale ad essa collegato. Se è tracciato un segno sul nome del candidato uninominale, il voto è espresso anche per la lista ad esso collegata e, nel caso di più liste collegate, il voto è ripartito tra le liste della coalizione in proporzione ai voti ottenuti nel collegio».

Salta la distinzione d’età tra Camera e Senato

Tra i documenti condivisi dalla Prefettura c’è il manuale del ministero dell’Interno sulle istruzioni per le operazioni degli uffici elettorali di sezione: in 168 pagine, la risposta a ogni dubbio. Una delle novità è che non c’è più distinzione d’età per il voto al Senato: prima bisognava avere almeno 25 anni (gli elettori tra i 18 e i 24 anni votavano solo per la Camera), ora dai 18 anni in su si può votare per entrambi i rami del Parlamento.

La geografia del voto

Altro tema da tenere a mente è la suddivisione dei collegi elettorali. Lo specificano anche i documenti della Prefettura, tant’è che sono stati predisposti i fac-simile di ciascun collegio. Alla Camera, per la parte proporzionale la maggior parte del territorio orobico (207 comuni su 243) è ricompresa nel collegio Lombardia 3-P01; ci sono poi 36 comuni bergamaschi – la maggioranza dell’Isola, la Val San Martino e la Valle Imagna – inseriti nel collegio Lombardia 2-P02 che comprende anche le province di Lecco, Como e Sondrio. Al Senato per la parte proporzionale l’intera Bergamasca è inserita nel collegio Lombardia P03, insieme alle province di Brescia, Cremona e Mantova. Per quanto riguarda i collegi uninominali (dove cioè si elegge un solo candidato, quello che prende un voto in più degli altri), la geografia è più variegata. Alla Camera, 90 comuni bergamaschi – principalmente della Bassa – afferiscono al collegio Lombardia 3-U01 («collegio di Treviglio»); 117 comuni, tra città, cintura urbana e valli, sono inseriti nel collegio Lombardia 3-U02 («collegio di Bergamo»); 36 comuni tra Isola, Val San Martino e valle Imagna votano per il collegio Lombardia 2-U05 («collegio di Lecco»). All’uninominale del Senato, 182 comuni bergamaschi tra città, valli e Isola afferiscono al collegio Lombardia U07 («collegio di Bergamo») e 61 comuni della Bassa fanno riferimento al collegio Lombardia U09 («collegio di Treviglio», che viene completato da 56 comuni della Bassa bresciana).

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