
(Foto di foto Bedolis)
L’ex monastero Con l’ala orientale dell’ex monastero si completa il primo lotto che comprende il piano terra e le cantine. Lavori per 21,7 milioni di euro.
Il bestiame stava al riparo sotto volte affrescate ad Astino, quando, in epoca novecentesca, il compendio monastico veniva utilizzato come cascina. I bei motivi decorativi fitomorfi sono stati in parte cancellati dal tempo, dettagli che in queste settimane i restauratori stanno ricostruendo (dove possibile) in un delicatissimo e paziente lavoro di pennello , nell’ala orientale del monastero, alla base dell’edificio adiacente alla torre del Guala. Sale chiuse al pubblico che saranno riaperte con il riavvio della stagione estiva a maggio, quando ad Astino tornerà la proposta culturale ed enograstronomica, nel chiostro e sulla terrazza panoramica: «Stiamo lavorando per consentire una forte vivibilità del monastero – commenta Fabio Bombardieri, presidente della Fondazione Mia –. Anche per questa estate sono previste diverse iniziative, come la mostra temporanea di fotografia e una serie di attività in collaborazione con il territorio. A maggio riaprirà l’attività di bar e ristorazione, nel chiostro ma anche negli spazi interni, stiamo definendo gli ultimi dettagli. Nel frattempo continuiamo a lavorare sulla scuola di hôtellerie, stiamo risolvendo problemi di natura statica della cascina convento, che sarà parte integrante della scuola».
© RIPRODUZIONE RISERVATA