Corsarola e Piazza Vecchia in zona rossa: «Giro di vite su dehors e installazioni»

LE NUOVE MISURE. La Soprintendenza ha individuato un’«area di rispetto» in cui tutti gli interventi dovranno essere formalmente autorizzati. Rinaldi: paletti più stringenti per il cuore di Bergamo Alta.

Una «zona rossa» nel cuore di Città Alta. Obiettivo: preservare piazze, vie e monumenti di «eccezionale valore storico o artistico». «Si tratta di un rafforzamento, in alcune aree, delle tutele già in atto», precisa la Soprintendenza. Nella fascia di rispetto indicata – che sostanzialmente riguarda la Corsarola e le piazze limitrofe – dehors, arredi urbani e installazioni artistiche potranno essere realizzati solo previa autorizzazione formale della Soprintendenza. Banditi taciti accordi e silenzi-assensi, il via libera potrà arrivare solo dopo la presentazione del progetto, cui farà seguito una risposta scritta.

All’origine di queste misure c’è una norma prevista nel decreto Semplificazioni del 2020, emanato a seguito del Covid, con l’intento di agevolare chi vuole posare elementi o strutture amovibili, come i dehors, in aree di interesse storico. La norma dispone che l’autorizzazione della Soprintendenza sia necessaria solo in aree di «eccezionale interesse storico o artistico». «A Bergamo – spiega il soprintendente delle province di Bergamo e Brescia, Luca Rinaldi – abbiamo limitato l’eccezionale interesse all’asse della Corsarola, dalla Cittadella a piazza Mercato delle Scarpe. A Brescia sono state previste due aree e ci sono altre città lombarde che ne hanno molte di più. La norma si estende anche alle installazioni artistiche, e noi ci siamo pronunciati solo su Bergamo Alta, mentre le manifestazioni che prevedono allestimenti in altri luoghi della città, anche storici, non avranno bisogno del nostro giudizio». Ed è un sollievo – commenta il soprintendente – «perché le amministrazioni comunali spesso tendono a scaricare su di noi la responsabilità di eventuali dinieghi e le polemiche successive, così accade che alcuni colleghi particolarmente zelanti vengano travolti dalle critiche per pronunciamenti su strutture effimere».

Il dettaglio delle vie comprese nel provvedimento

A Bergamo poteva andare peggio, o meglio, a seconda dei punti di vista. L’area di rispetto riguarda solo la parte centralissima di Città Alta, quella su cui si riversa la stragrande maggioranza dei visitatori. Nel dettaglio: piazza della Cittadella, piazza Mascheroni, via Gombito, via Colleoni, piazza Duomo, Piazza Vecchia e piazza Mercato delle Scarpe, con relativi monumenti. Undici i beni culturali che rientrano nell’area di rispetto: Cittadella viscontea, chiesa del Carmine, Teatro Sociale, Biblioteca Civica Mai, Santa Maria Maggiore e Cappella Colleoni, Cattedrale di Sant’Alessandro, Palazzo del Podestà, Palazzo della Ragione, Torre di Gombito, chiesa di San Pancrazio. «Le linee di indirizzo generali del provvedimento le condivideremo con il Comune, possibilmente estendendole a tutte le aree storiche cittadine – precisa l’architetto Rinaldi –. Il grande successo della Capitale della Cultura ha rinnovato l’interesse per la città, che di sicuro continuerà nel tempo, come accadrà anche a Brescia. Dobbiamo governare questo processo, curando la qualità delle manifestazioni ed evitando le derive commerciali». Sorvegliata speciale sarà Piazza Vecchia, «cuore civile e religioso della città, per la quale fisseremo paletti stringenti. Naturalmente si tratta anche di stabilire una normativa condivisa per gli spazi esterni agli esercizi di ristorazione, liberalizzati a seguito del Covid», anticipa l’architetto Rinaldi. Il compito della Soprintendenza – come previsto dal decreto emanato alla fine del 2022 dal Segretariato regionale, l’organismo che coordina tutte le Soprintendenze lombarde – è stato perimetrare le aree nelle quali sarà necessaria l’autorizzazione per posare elementi o strutture amovibili: arredi urbani, dehors, tavolini e ombrelloni ma anche installazioni artistiche. «Andrà fatta una richiesta specifica e dettagliata alla Soprintendenza – spiega Luca Rinaldi – che dovrà poi pronunciarsi in merito e rilasciare un’autorizzazione formale». Il caso della piramide verde allestita in settembre in Piazza Vecchia, nel corso del Festival dei Maestri del paesaggio, ha fatto scuola. «L’autorizzazione è stata richiesta, ma non si è aspettato che arrivasse la risposta prima di iniziare i lavori. E questo non dovrà più accadere».

Linee guida da concertare

Altra novità riguarda la necessità di «pianificare iniziative e manifestazioni con relative ricadute sulle aree di rispetto, e dovremo dare indicazioni agli esercizi commerciali. Lo scopo – continua Rinaldi – è evitare l’invasione dei centri storici da parte di dehors e tavolini, come accade nelle piazze di Roma dove l’occupazione è totale; penso, ad esempio, a Trastevere. Un effetto della liberalizzazione a seguito della pandemia, che ora però deve rientrare». Città Alta non è da meno delle grandi città d’arte italiane, lascia intendere il soprintendente. «Il centro storico è afflitto da tante, troppe manifestazioni. A Brescia stiamo lavorando con il Comune a una normativa estesa all’intero centro storico, sarebbe il caso di farlo anche a Bergamo; mettere a punto una serie di linee guida sulle tipologie delle strutture, le dimensioni e i materiali». E anche sui dehors bisognerà fare chiarezza. «Io sono propenso per le strutture coperte ma aperte, e quindi utilizzabili solo nel periodo estivo – dice Rinaldi –, ma questa è una mia idea personale sulla quale dovremo confrontarci con le amministrazioni comunali». In tempi relativamente brevi, così da arrivare pronti alla prossima stagione estiva.

© RIPRODUZIONE RISERVATA