Covid, gli antivirali saranno distribuiti in farmacia

La novità I pazienti colpiti dal virus potranno avere il Paxlovid con la prescrizione del medico grazie al protocollo tra ministero, Aifa, Federfarma, Assofarm, FarmacieUnite e i distributori.

Se il tempo è decisivo, meglio giocare d’anticipo. L’imperativo che da oltre due anni scandisce le riflessioni sulla pandemia ora trova declinazione in una nuova strategia: quella per rendere più facile e capillare l’utilizzo degli antivirali. Che non sono la panacea, ma sicuramente un aiuto importante. Per l’impiego del Paxlovid, il preparato di Pfizer da assumere per via orale, efficace contro il Covid, è pronta una semplificazione: il ministero della Salute, l’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco), la rete delle farmacie (Federfarma, Assofarm e FarmacieUnite) e dei distributori farmaceutici (Federfarma Servizi e Adf) hanno sottoscritto un protocollo che permetterà al paziente di ritirare il Paxlovid direttamente in farmacia, senza costi a carico del cittadino, presentando la ricetta del medico di medicina generale.

Il paziente potrà ritirare il Paxlovid direttamente in farmacia, senza costi a carico del cittadino, presentando la ricetta del medico di medicina generale

«Un passo avanti importante», lo definisce Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo. Il Paxlovid è appunto un antivirale per il trattamento precoce del Covid: è indicato – specifica l’Aifa – per pazienti adulti che non necessitano di ossigenoterapia supplementare e che sono ad elevato rischio di progressione severa del Covid, ad esempio i pazienti affetti da patologie oncologiche, malattie cardiovascolari, diabete, broncopneumopatia cronica, obesità grave. Non è un farmaco per tutti, appunto, ma solo per soggetti specifici, e il tempo è il fattore chiave: è efficace solo se somministrato entro cinque giorni dall’insorgenza dei sintomi del Covid; finora l’utilizzo era sì domiciliare, ma passava dalla distribuzione ospedaliera. Una filiera più complessa, quella adottata finora: l’imminente snellimento dell’iter, che lo rende un farmaco simile agli altri nella catena della distribuzione, dovrebbe renderne più tempestivo – e dunque efficace – l’impiego. «Finora le prescrizioni sono state bassissime proprio perché il Paxlovid è indicato entro i cinque giorni dall’inizio della malattia – prosegue Marinoni -, e il “passaggio” tramite l’ospedale rischiava che si arrivasse fuori tempo massimo. Il nuovo protocollo sembra ben fatto, la parte burocratica a carico del medico non è particolarmente complessa. Va ribadito però che il Paxlovid non è un farmaco per tutti: va prescritto solo in situazioni di rischio molto precise, su determinate categorie di pazienti, e occorre sempre valutare le interazioni con le altre terapie eventualmente in corso».

Non è un farmaco per tutti, ma solo per soggetti specifici, e il tempo è il fattore chiave: è efficace solo se somministrato entro cinque giorni dall’insorgenza dei sintomi del Covid

«Il protocollo è sicuramente importante», conferma Ernesto De Amici, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Bergamo: «È stato messo a punto nella maniera giusta da tutte le parti. La cosa importante è che alle farmacie sarà consentito di avere un mini-stock, così da non perdere ulteriore tempo nell’ordinazione e rispondere in maniera rapida alla richiesta del paziente che ha la ricetta». Per Giovanni Petrosillo, presidente di Federfarma Bergamo, «è un’altra prova di vicinanza delle farmacie ai cittadini. Da un lato contribuiamo a rendere più veloce la catena del Paxlovid, che è un farmaco dove il fattore-tempo è decisivo. E diamo quindi un ulteriore servizio al cittadino che ne ha necessità, rispondendo a un bisogno immediato».

Il nuovo iter per il Paxlovid è ufficiale dal 20 aprile, con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale

Il nuovo iter per il Paxlovid è ufficiale dal 20 aprile, con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale; per darne concretezza anche sul territorio sono necessari alcuni giorni: i classici «tempi tecnici» della distribuzione da parte dei grossisti, poi anche in Bergamasca sarà a tutti gli effetti attiva la nuova modalità di reperimento del farmaco. «Rimane comunque possibile – specifica l’Aifa – la prescrizione da parte di tutti i centri specialistici Covid individuati dalle Regioni (anche il “Papa Giovanni” è tra questi centri, ndr). Questa modalità potrà garantire l’accesso al farmaco nella fase di attivazione della distribuzione da parte delle farmacie al pubblico, come pure nel caso in cui la distribuzione da parte delle farmacie fosse temporaneamente non disponibile».

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