Covid nella Bergamasca, i ricoveri crescono, ma meno dei contagi

A parità di incidenza, l’aumento è più contenuto rispetto a quello delle ondate precedenti. Pezzoli, ds del «Papa Giovanni»: «Nessun immunizzato in Rianimazione. Altri posti letto nel giro di pochi giorni».

Da due anni, il linguaggio delle metafore pesca soprattutto un vocabolo: trincea, è questa la parola che descrive gli ospedali. Stavolta a far muro, oltre al capitale umano del personale sanitario, ci sono anche i vaccini e l’effetto si legge dai numeri: perché se anche il contagio aumenta, avvicinandosi al picco (peraltro ben più contenuto delle precedenti ondate), la pressione sulle strutture sanitarie è sensibilmente più bassa.

Il punto di partenza è inciso nei valori di ieri, che indicavano in Bergamasca un’incidenza di 88 nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti. Se si ricerca nelle precedenti ondate – guardando alla fase «ascendente», cioè di crescita, come appunto lo sono questi giorni – un valore simile di incidenza (che è l’indicatore della circolazione virale), si ritrovano infatti numeri molto più alti di ricoverati. Ieri in Bergamasca quelli «ordinari» erano 64 (41 al «Papa Giovanni», 6 ad Alzano, 17 nelle strutture dell’Asst Bergamo Ovest da cui però non sono arrivati aggiornamenti): il 14 febbraio 2021, quando nella terza ondata l’incidenza orobica era a quota 89, i ricoverati negli ospedali bergamaschi erano 208; il 29 ottobre 2020, quando la seconda ondata aveva incidenza 86, i ricoverati erano 190. Confronto simile per le terapie intensive: ieri i bergamaschi in rianimazione erano 8 (tutti al «Papa Giovanni»); il 14 febbraio 2021 erano invece 26, il 29 ottobre 2020 erano 20 (ma la seconda ondata ebbe un’escalation dell’incidenza rapidissima e la pressione ospedaliera salì soprattutto da novembre). In pratica, a parità di incidenza (contagio) complessivamente i ricoverati si sono ridotti di circa due terzi.

«Il numero di pazienti è aumentato rispetto a un mese fa, anche in modo importante», è la premessa tratteggiata da Fabio Pezzoli, direttore sanitario del «Papa Giovanni», ospite ieri del tg di Bergamo Tv, «ma l’aumento non è proporzionale al numero contagi». È più contenuto, come si evince anche dal quadro regionale. Ieri, con l’incidenza lombarda a 171 nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti, i ricoverati ordinari erano 1.084 e quelli in terapia intensiva 136: a parità (o quasi) d’incidenza, nella seconda ondata i ricoverati ordinari erano 1.521 e quelli in terapia intensiva 134 (il 21 ottobre 2020), e nello stesso momento della terza ondata i pazienti ordinari erano 3.826 e 391 quelli in terapia intensiva (22 febbraio 2021).

Aumentano i posti letto

L’importanza del vaccino resta evidente: «In terapia intensiva, i pazienti sono tutti persone non vaccinate - ha proseguito Pezzoli a Bergamo Tv -. Nei reparti ordinari è vero che abbiamo un 40% di pazienti vaccinati, ma si tratta di over 75 con altre comorbilità, e perché dopo un po’ il vaccino inizia a perdere effetto; poi abbiamo un 60% di non vaccinati, che, ahimè, vanno ad occupare posti letto “portandoli via” ad altre patologie che stanno aspettando da circa due anni». Per fronteggiare questa fase, è imminente un nuovo ampliamento dei posti letto dedicati ai pazienti Covid: «A breve, nel giro di pochi giorni - spiega Pezzoli -, saliremo a 12 posti letto disponibili in terapia intensiva (ieri erano occupati tutti e 8 quelli individuati dal primo livello di allerta, ndr), quelli chiesti da Regione in caso di necessità. Per i posti letto ordinari, a breve molto probabilmente dovremo incrementarli arrivando a 64». Anche le altre strutture bergamasche, come da indicazioni della Direzione generale Welfare, sono pronte in caso di necessità ad approntare ulteriori posti letto.

La Lombardia resta bianca

Ieri, tra l’altro, l’avanzata della pressione ospedaliera in Lombardia ha quasi frenato: i pazienti in terapia intensiva sono rimasti gli stessi di mercoledì (136), nei reparti ordinari l’incremento è stato lieve (18 in più, ora sono 1.084). E quando ieri la Regione ha inviato al ministero della Salute i numeri per il consueto monitoraggio, c’è stata la conferma della permanenza in zona bianca anche per la prossima settimana (la 27ª di fila): lo ha annunciato anche Attilio Fontana, aggiungendo che ieri s’è registrato «anche il primo calo del tasso di incidenza e zero ingressi in terapia intensiva. Dati incoraggianti che portano a confermare che la somministrazione delle terze dosi sta rallentando la crescita dei ricoveri. Ringrazio ancora i lombardi e tutto il personale sanitario che si sta prodigando in questa straordinaria campagna vaccinale decisiva per contrastare il virus».

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