Covid, rimbalzo di fine estate. «Ma la situazione è sotto controllo»

I DATI. Il virus torna a circolare dopo aver toccato il minimo storico a giugno Incidenza a 13 nuovi contagi ogni 100mila abitanti. Quasi mai forme gravi.

Puntuale come il ritorno a scuola o il ritorno al lavoro, smaltite le vacanze d’estate. Dopo un’estate di risacca, con numeri che hanno toccato i minimi storici, il Sars-Cov-2 è tornato a far capolino quasi ovunque. È appunto il ritorno del rendez-vous, delle infezioni paucisintomatiche, più che della malattia (il Covid) nella forma acuta, anche se un lieve e costante «ricarico» ospedaliero si segnala anche in Lombardia. La transizione da pandemia a endemia è d’altronde questo: il virus continua e continuerà a circolare, con fasi di discesa e periodici ritorni. Gli ultimi dati del ministero della Salute, aggiornati alla situazione di mercoledì 30 agosto, indicano in Bergamasca un totale di 140 casi settimanali, pari a un’incidenza di 13 nuovi contagi ogni 100mila abitanti: nell’ultima settimana (24-30 agosto) la rincorsa s’è in realtà frenata in Bergamasca con un calo del 14,63%, ma nella settimana precedente (17-23 agosto) l’incidenza era raddoppiata (+105%). A livello complessivo regionale l’incremento dell’incidenza è proseguito anche negli ultimi sette giorni (+30%), proseguendo una traiettoria di crescita innescatasi da Ferragosto in poi. Tra fine giugno e inizio luglio, invece, l’incidenza era scesa al minimo di sempre: 3 nuovi casi ogni 100mila abitanti in provincia di Bergamo. Solo un anno fa, al 30 agosto 2022, l’incidenza del contagio in provincia di Bergamo aveva valore 188, praticamente oltre 13 volte l’attuale. «Un aumento della circolazione virale si osserva a tutti i livelli – premette Marco Rizzi, direttore delle Malattie infettive del “Papa Giovanni” di Bergamo –. Come riflesso ospedaliero non vediamo granché qui all’ospedale di Bergamo: in Malattie infettive non abbiamo pazienti con Covid ricoverati con sintomatologia respiratoria, mentre occasionalmente in ospedale arrivano persone ricoverate per altre patologie che risultano positive al tampone, ma senza sintomi Covid».

Il ritorno

Il rimbalzo di fine estate è comunque atteso, lo insegna la storia ormai lunga della pandemia: «Sappiamo che il virus vive solitamente un momento di quiete attorno a luglio, poi da metà agosto-inizio settembre i numeri iniziano ad aumentare – ricorda Rizzi –. Le varianti continuano a cambiare e ne emergono di nuove, ma non vediamo casi con malattia che desta preoccupazione. In autunno i numeri aumenteranno, come tutti gli anni, ma la situazione è nota». Così come è nota l’importanza della vaccinazione: «Il consiglio per gli anziani e i fragili è di abituarsi al richiamo antiCovid come per l’antinfluenzale – conclude Rizzi –. Mantenere un buon livello d’immunità tramite la vaccinazione è più sicuro che mantenere l’immunità infettandosi».

«Le varianti continuano a cambiare e ne emergono di nuove, ma non vediamo casi con malattia che desta preoccupazione»

Attualmente sono 137 i ricoverati nell’intera Lombardia (tutti nei reparti ordinari, le Terapie intensive sono tornate Covid-free dal 18 agosto), dopo che nella giornata di martedì 11 luglio si era scesi sino al minimo storico della pressione sul sistema sanitario: in quel momento risultavano solo 15 ricoverati in tutta la Lombardia. Negli ospedali bergamaschi, la fotografia scattata giovedì era rassicurante: al «Papa Giovanni» nessun paziente con sintomatologia da Covid così come all’Asst Bergamo Ovest, mentre l’Asst Bergamo Est contava un paziente «senza necessità di assistenza respiratoria»; periodicamente emergono invece gli «incidentalomi», cioè i ricoverati per altra patologia ma positivi al Sars-CoV-2 (senza però sintomi respiratori). Ancora un anno fa, al 30 agosto 2022, la Lombardia contava ben 680 pazienti Covid (21 nelle Terapie intensive, 659 nei reparti ordinari). Capitolo mortalità: nell’ultima settimana sono stati 15 i decessi in Lombardia attribuiti ufficialmente al Covid, di cui uno in Bergamasca. È stata l’estate della «tregua» anche su questo fronte: tra la fine di giugno e l’inizio di agosto la Bergamasca ha segnalato sette settimane consecutive senza decessi ufficialmente attribuiti al Covid, non era mai successo.

Il virus tra i bambini

Il virus ha fatto di nuovo breccia anche tra i più piccoli, certo con numeri incomparabili rispetto al passato. «La tendenza è in aumento da almeno una settimana, ed è verosimile che con l’inizio della scuola ci possa essere un ulteriore incremento dei casi – ragiona il pediatra Luigi Greco, tesoriere dell’Ordine dei medici di Bergamo –. La situazione ovviamente non è preoccupante, buona parte della popolazione è immunizzata. Non ci aspettiamo una pressione sugli ospedali: si tratta di forme febbrili che si risolvono in qualche giorno, più rapidamente tra i soggetti immunizzati». Il contagio si diffonde ancora in ambito familiare: «Capita di vedere la positività in tutto il nucleo familiare – spiega Greco –, mentre è da verificare se le attuali varianti siano più diffusive tra gli adulti o i bambini». Dal 10 agosto è caduto anche l’ultima vecchia precauzione antiCovid, cioè l’obbligo di isolamento per le persone positive al virus. Restano valide però le raccomandazioni – appunto non più obblighi - che hanno cadenzato la convivenza col Sars-CoV-2 negli ultimi anni: «In caso di positività vale la pena continuare a osservare le precauzioni che ci siamo abituati a osservare – riflette Greco –: stare a casa in caso di febbre, indossare la mascherina Ffp2 in caso di contatto stretto con una persona positiva».

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