«Cre, l’avventura nel sentiero della vita»

IN SEMINARIO. Il tema 2024 illustrato a sacerdoti e coordinatori. Il Vescovo: meta di ogni pellegrinaggio è l’incontro con le persone. Don Bonzi: prepararsi a prendersi cura dei bimbi. A maggio la presentazione di canzoni e materiali.

«VIAVAI. Mi indicherai il sentiero della vita» è il titolo del Cre-Grest 2024, in cui bambini e ragazzi saranno guidati a riflettere sul tema del cammino, tra giochi, attività, gite e momenti di preghiera. Il tema è stato scelto pensando al grande evento del Giubileo 2025 che Papa Francesco ha dedicato a «Pellegrini di speranza». Domenica 7 aprile in Seminario si è vissuta la prima novità di questa edizione con un pomeriggio dedicato ai sacerdoti e ai coordinatori dei Cre. «Abbiamo pensato – spiega don Gabriele Bonzi, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale dell’età evolutiva (Upee) - a un’occasione per incontrarli, per valorizzare l’impegno di chi all’interno della proposta estiva si assume un ruolo di responsabilità. Oltre ad organizzare con competenza le attività, è necessario preparare se stessi perché ci si deve prendere cura di tanti bambini e ragazzi».

E il richiamo al senso di un’esperienza così importante non solo per i partecipanti, ma anche per i coordinatori ed animatori è venuto dal Vescovo Francesco Beschi, che ha salutato gli oltre 600 sacerdoti e giovani presenti: «La nostra proposta assume un aspetto di originalità che la distingue dalle altre che negli ultimi anni ho visto crescere. Innanzitutto, il Cre è un’avventura coinvolgente per un bambino e ragazzo che vi prende parte con tutti i sensi, con i suoi desideri, aspettative, emozioni. La nostra visione guarda all’unità e completezza della persona che diventa un modo di vivere. Un secondo aspetto riguarda la dimensione della gratuità. Non siamo un’organizzazione del tempo libero, ma siamo felici di donare il nostro tempo e noi stessi. Inoltre, dobbiamo fare in modo che i ragazzi si sentano a casa e possano respirare fiducia e sentire che la bellezza della vita è fidarsi. Questo dà una gioia interiore. Infine, il tema del cammino ci fa riflettere sul fatto che si può camminare in tanti modi. La meta del pellegrinaggio non è un luogo, ma l’incontro con le persone. A me pellegrino piace scoprire, nelle comunità che incontro, Dio che cammina con noi. Vi auguro che possiate vedere nel cuore dei bambini una traccia di Dio».

Il significato del tema è stato dettagliato da don Bonzi e Federica Crotti, vicedirettrice dell’Upee, ponendo l’attenzione a dieci domande che aiutano a scoprire il senso del cammino: «Cosa cerco? Dove vado? Cosa porto? Cosa vedo? Quanto manca? Cosa trovo? Con chi cammino? Cosa racconto? Facciamo una pausa? Come riparto?». Ognuna di esse è rappresentata da un simbolo che ha dato origine alla composizione del logo: un pellegrino che cammina tra montagne e sentieri, guidato da una bussola, portando zaino e mappa. Tra le storie che guideranno il Cre non poteva non esserci Dante che nella Commedia racconta del suo viaggio che lo porta Dio.

Dopo il momento informativo, i giovani hanno partecipato a due workshop di approfondimento, scelti tra gli otto proposti; la giornata si è conclusa con la preghiera in cui i coordinatori hanno ricevuto il mandato diocesano dal vicario episcopale per i laici e la Pastorale, don Michelangelo Finazzi. Tra le novità dell’edizione 2024 è la particolare cura che si chiede di dedicare anche agli animatori, adolescenti che possono vivere un’esperienza formativa a patto che si dia loro occasione per ripensarla, per formarsi, per confrontarsi. «Alcuni momenti – spiega don Bonzi – sono dedicati proprio a loro, perché li abbiamo a cuore». Per loro la presentazione del Cre con i materiali, le canzoni (già disponibili su Spotify), i balli avverrà nelle tre serate del 3-4-5 maggio sempre in Seminario.

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